Sesto giorno di occupazione della sala consiliare del Comune di Piombino. I lavoratori terranno il presidio fino al 19 aprile giorno della convocazione al Mise che vedrà al tavolo governo, sindacati e gruppo Cevital
"I ritardi accumulati in questi anni sul mancato rispetto degli accordi e della loro attuazione nei tempi, stanno portando all'esasperazione i lavoratori". E' quanto dichiara in una nota il coordinatore nazionale Fim Cisl siderurgia, Raffaele Apetino, che spiega: "Dopo le manifestazioni e scioperi, l'ultimo il 24 marzo, la protesta dei lavoratori Aferpi, ex-Lucchini, continuerà con l'occupazione del Consiglio Comunale ad oltranza, anche di notte, fino al 19 aprile.
Per quella data ci aspettiamo che il Governo si assuma definitivamente la responsabilità affinchè ci sia una risposta chiara sui tempi dell'attuazione del Piano industriale e dell'accordo di programma sottoscritto ormai più di due anni fa il 30 giugno del 2015".
Rsu e segretarie territoriali di Fim, Fiom, Uilm hanno inviato una lettera al presidente del consiglio Paolo Gentiloni, ha ricordato Apetino, "perchè si faccia carico personalmente della vertenza". E insiste: "L'imprenditore algerino Issad Rebrab non può continuare a rinviare la realizzazione del piano industriale di Piombino, senza dare risposte, non è più tollerabile per i lavoratori le loro famiglie e il territorio. La città intera si è stretta intorno ai lavoratori in lotta, l'acciaieria rappresenta una risorsa troppo importante per l'economia e il futuro del territorio. Piombino - conclude - deve tornare al piu' presto a colare acciaio".