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Siderurgia

Aferpi di Piombino, sindacati: Governo mette in mora Cevital

Oggi incontro determinante al ministero dello Sviluppo, fra azienda sindacati e governo, per fare chiarezza sul futuro della Ex Lucchini di Piombino, diversamente - avvertono i sindacati - sarà sciopero generale dei metalmeccanici.

"Domani l’azienda riceverà la lettera formale di messa in mora da parte del ministero dello Sviluppo economico e vedremo come replicherà". Lo rendono noto i sindacati dopo la rinione al Mise tra il Ceo di Cevital, Issad Rebrab, il ministro Carlo Calenda, Fim, Fiom e Uilm nazionali e territoriali, il presidente della Toscana, Enrico Rossi e il sindaco di Piombino, Massimo Giuliani. "Il prolungamento del periodo di sorveglianza di almeno due anni rispetto al tempo di gestione straordinaria tuttora in atto - nota Rocco Palombella, segretario generale della Uilm - è un’ipotesi avanzata dal ministro Carlo Calenda che condividiamo e che riteniamo sia da attuare al più presto. Il management di Cevital si è dimostrato inadempiente rispetto a quanto concordato con governo, istituzioni e sindacati sia dal punto di vista finanziario sia da quello dell’utilizzo della forza lavoro, sia per quanto concerne le produzioni stesse del sito siderurgico di Piombino. allo stato delle cose emergono più fatti connessi a inadempienze imprenditoriali che a motivi di sviluppo. Così non va".

Per il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, "la proroga del periodo di sorveglianza è un atto indispensabile in assenza di impegni veri e ha fatto bene il ministro a ribadire all’azienda le questioni centrali di questa fase di fronte a gravi inadempienze contrattuali di Cevital: la garanzia di immissione di capitali per assicurare la liquidità, le garanzie sul contratto per la fornitura del forno elettrico, lo stato di avanzamento del programma di demolizione dei vecchi impianti e di bonifica dell’area. Tutte questioni - conclude Bentivogli - sulle quali l’azienda è stata troppo generica e indeterminata. Sosteniamo, insieme al Governo, che Rebrab risponda nelle prossime ore a una lettera formale di proroga della sorveglianza. Inoltre servono risposte sull’arrivo dei 25 milioni di circolante in azienda, il dettaglio del contratto per l’investimento sul forno elettrico, sul piano di smantellamento (ci sono 62 ettari da liberare) e l’assicurazione del 40% di ore lavorate per garantire il prosieguo dei contratti di solidarietà".

 

( 19 aprile 2017 )

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