di Silvia Boschetti
Accordo nel segno del lavoro delle nuove generazioni. Questo il cuore dell’intesa raggiunta dopo una no-stop di 24 ore tra Poste Italiane e i sindacati di categoria. Saranno 6 mila i precari stabilizzati nel triennio 2018-2020. Un’intesa sulle politiche attive che stabilisce le modalità per l’attuazione dell’accordo sottoscritto a febbraio che prevedeva la trasformazione dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato, dei part-time in full-time oltre all’assunzione di 500 laureati su ruoli specialistici. Ma non solo. Soddisfazione in casa sindacale. ”Valutazione molto positiva perché l’accordo offre una prospettiva di lavoro stabile a migliaia di risorse. Infatti con questa intesa, a fronte dell’uscita con esodo volontario di 15mila lavoratori nel triennio 2018/2020 - afferma Luca Burgalassi, segretario generale della Cisl Poste - saranno attivate azioni di politiche attive nello stesso periodo per almeno 6.000 unità. Tutelando così i livelli occupazionali e permettendo un ricambio generazionale in Poste Italiane, attraverso soluzioni concrete ai precari, ai part-time e ad assunzioni esterne con specifiche competenze”. Merito dell’accordo secondo il segretario generale della Cisl Poste va ”al sindacato di categoria e all’attuale management di Poste Italiane capaci, nell’alveo dei rispettivi ruoli, di attivare un efficace livello di relazioni industriali partecipative”.
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