Anno scolastico nuovo problemi vecchi. E se ad essere prese in considerazione sono le sorti degli addetti delle pulizie l’affare diventa addirittura annoso. Per i 16mila ex Lsu e dei cosiddetti Appalti storici il nodo da sciogliere è sempre lo stesso, ovvero la continuità del lavoro e la certezza di pagamento dei salari. Una protesta che si rinnova, dunque, e il prossimo 11 settembre culminerà con una manifestazione nazionale a Roma davanti al ministero dell’Istruzione. Alla vigilia della ripresa delle lezioni per gli alunni italiani Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti - che nelle scorse settimane avevano proclamato lo stato di agitazione della categoria - sosterranno la manifestazione ed il presidio dei lavoratori. Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Fabrizio Ferrari ”è urgente attivare il tavolo di confronto tra parti sociali, previsto dalle intese governative, per definire soluzioni adeguate e i passaggi del processo di internalizzazione dei servizi di pulizia nelle scuole annunciato nei mesi scorsi da esponenti dell’attuale Governo che dovrà prevedere, in modo inequivocabile, la continuità occupazionale e di reddito di tutti i 16mila lavoratori”. Sollecita l’intervento del Governo pure Davide Guarini, segretario generale Fisascat Cisl: ” Il Governo Conte che tanto ha rilanciato sulla dignità del lavoro dia seguito agli annunci fatti sull’internalizzazione del servizio e assicuri il via libera alla stabilizzazione dell’occupazione e del reddito di migliaia di addetti che da anni vivono in uno stato di incertezza assoluta”.
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