Annamaria Furlan è stata rieletta segretaria generale della Cisl. Il Consiglio generale, riunito a conclusione del 18esimo congresso confederale, l’ha confermata con il 98% dei consensi alla guida del sindacato di via Po. Sono stati 194 i voti a suo favore: su 203 aventi diritto, hanno infatti votato 198 (una scheda nulla e 3 bianche). "Avremo una grande responsabilità perchè le cose che abbiamo da fare sono tante e le faremo con grande unità interna, come ha dimostrato il nostro congresso", le sue prime parole. Lo stesso Consiglio generale poco dopo ha eletto su indicazione di Furlan anche i componenti della segreteria confederale della Cisl riconfermando Maurizio Petriccioli, Gigi Petteni, Piero Ragazzini, Giovanna Ventura, ai quali si aggiungono Angelo Colombini e Andrea Cuccello.
L'ultimo giorno al Palazzo dei Congressi si era aperto stamane con la replica della leader di Via Po
"La Cisl che esce dal congresso è una grande organizzazione, molto unita al suo interno che punta sul futuro: vuole contribuire ad innovare la nostra società soprattutto includendo i giovani, gli immigrati, le donne, i tanti anziani soli che sono nel nostro Paese". Questa la sfida del sindacato tracciata dalla segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, nella giornata conclusiva del congresso confederale, dal titolo "Per la persona, per il lavoro". "Partire dalla persona e dal lavoro - ha sottolineato - significa creare e ricreare grandi legami sociali nella nostra società".
"Io credo che alcune scommesse che abbiamo vinto in questi anni di crisi dilaniante sono soprattutto dovute alla nostra capacità e pazienza di tenere sempre saldo il filo dell’unità, attraverso la capacità di proporre, ascoltare, mettere insieme e trovare ciò che ci accomuna su battaglie importanti". Ha sottolineato citando la battaglia sulla legge Fornero. Furlan ha quindi fatto riferimento anche alla richiesta rivolta a Cgil e Uil di definire insieme una piattaforma unitaria sul fisco, apprezzando "il fatto che dicano sì e sottolineando che è il riconoscimento del nostro lavoro. La leader della Cisl ha poi richiamato anche l’unità interna che, ha detto, "è una cosa seria, non si invoca e non si proclama, si fa. E si fa non a seconda della convenienza o degli orari della giornata"
"Speriamo che Confindustria il 4 luglio dia segnali di risveglio - ha detto la segretaria generale della Cisl dal palco riferendosi all’incontro della prossima settimana tra sindacati e Confindustria per la riforma del modello contrattuale. E' sempre più urgente "dare certezze al tema della rappresentanza - ha aggiunto Furlan - e questo vale per noi e per le imprese, perché l'esplosione del numero dei contratti è un fenomeno dirompente. Pertanto, mettere un po' d'ordine in questa materia è anche un modo per rispondere al populismo sindacale che ha caratterizzato le vicende Almaviva e Alitalia". "Dobbiamo definire una pensione di garanzia per i tanti giovani che cambiano spesso il lavoro e entrano tardi nel mondo del lavoro. E dobbiamo fermare l’automatismo legato all’aspettativa di vita: questo meccanismo infernale per cui sempre di più si alza l’età pensionabile". Afferma Furlan, in vista del riavvio del confronto tra sindacati e governo sulla cosiddetta ’fase 2’ della previdenza, che il 4 luglio riprenderà in sede tecnica. "Dobbiamo pensare ai nostri giovani - ha ribadito la leader sindacale - dare risposte con meccanismi di rivalutazione delle pensioni esistenti per i tanti anziani e le tante anziane del nostro Paese, per i quali spesso essere pensionati significa essere poveri".
Ieri confronto "QuattroPuntoZero. Prospettive e sviluppo del lavoro e della societa". "Con Industria 4.0 lo Stato premia solo gli imprenditori che investono e secondo me questo è buon principio". Così il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, nel suo intervento. "E' un modello che cambia completamente il paradigma nelle relazioni tra imprenditore e lavoratore, ed è un paradigma che va cambiato - ha aggiunto Calenda -. La Cisl ha iniziato prima del governo a parlare di questi temi, e ha disegnato il piano 4.0 insieme a noi. In questo nuovo paradigma il lavoratore ha bisogno di una formazione costante. La velocità di questo cambiamento, che non è tecnologico, pone davanti alla sfida della riorganizzazione dell'impresa". Il conto alla rovescia è già scattato. Obiettivo: recuperare il ritardo accumulato nei processi di digitalizzazione applicati alla produzione, rispetto a competitors del calibro di Germania e Cina.
"Abbiamo una grande transizione da gestire, che deve fare i conti con la preoccupazione, l'insicurezza, che sono figli da una parte della lunga crisi e dall'altra dei cambiamenti, l'incertezza è un veleno micidiale". Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervenendo al confronto. "Noi abbiamo un tema di accompagnamento che riguarda sia chi lo perde il lavoro, sia chi lo cerca e chi lo ha - ha aggiunto Poletti -. Il tema delle politiche attive e' essenziale, siamo lenti nel fare questo passaggio perche' in Italia non le abbiamo mai fatte, e poi queste politiche hanno bisogno di servizi, di infrastrutture, le politiche attive rappresentano un grande cambiamento che ha bisogno di un grande sforzo e di una grande collaborazione".
La mattinata di ieri si era aperta con una tavola rotonda interamente dedicata alla prevenzione della violenza sulle donne. Tra gli ospiti, il sottosegretario alla Presidenza con delega alle Pari Opportunità, Maria Elena Boschi , che ha assicurato l’impegno del ministro Orlando a rivedere la propria posizione e a cambiare la legge riguardante lo stalking. "Il ministro Orlando ha dato la disponibilità ad ascoltare e a rivedere le norme, ma oltre all'aspetto legislativo ci attende un lavoro anche su un altro terreno, quello della prevenzione", ha aggiunto.
Al termine della mattinata, Furlan ha ribadito il sostegno della Cisl alla proposta di legge contro la prostituzione che "responsabilizza: noi - ha sottolineato la sindacalista - dobbiamo responsabilizzare gli uomini e le donne, dobbiamo salvare e riscattare tanti uomini che confondono l'amore da quello che è il possesso, lo sfruttamento che spesso diventa violenza fisica e morale". Dalla Cisl quindi un forte impegno nella "lotta che dobbiamo fare per rendere libere le donne che non lo sono" e questo avverrà concretamente: "Ogni nostra struttura- ha annunciato Furlan- può adottare un percorso formativo di una donna che può iniziare una risalita grazie ad un lavoro".
Nel pomeriggio la presentazione di una ricerca Ipsos sui 'Corpi intermedi e sindacati’. L'indagine è stata condotta tra lavoratori e iscritti Cisl e traccia anche le linee del sindacato del futuro, verso un modello 'ad personam' che mette al centro l'individuo e la sua storia. Il compito principale del sindacato, emerge infatti dalla ricerca, è oggi non più solo quello di rinnovare i contratti ma soprattutto di lottare contro il precariato (38%), seguire i lavoratori in tutto il loro percorso lavorativo dalla scuola alla disoccupazione, alla pensione (37%, 44% tra gli iscritti), tutelare le nuove forme di lavoro flessibile (22%). L'evoluzione deve quindi andare verso un sindacato di relazione (con la persona e con il contesto).
Giovedì nella seconda giornata del Congresso Cisl sindacati compatti sul fronte delle pensioni e del fisco. I leader di Cgil, Cisl e Uil promettono battaglia contro un ulteriore aumento dell’età pensionabile, chiedendo di bloccare l’automatismo legato all’aspettativa di vita, e si dicono pronti ad andare avanti insieme per costruire una piattaforma unitaria sulla riforma fiscale. Ospiti del congresso nazionale della Cisl, richiamano così l’unità di azione. La convergenza arriva anche su un intervento legislativo sulla rappresentanza, per i sindacati ma anche per le imprese. In attesa del riavvio del confronto con il governo sulla cosiddetta fase due della previdenza, al cui centro ci sono le pensioni dei giovani a cui vanno assicurati assegni «dignitosi», la loro posizione è univoca. L’aumento dell’età pensionabile sarebbe un "gigantesco schiaffo alla nostra piattaforma e iniziativa. Si determinerebbe una rottura difficile da colmare", avverte il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "Non è assolutamente pensabile un ulteriore aumento", afferma la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, dicendosi d’accordo con Camusso e sostenendo "una profonda rivisitazione del meccanismo di adeguamento all’aspettativa di vita". "Sarebbe ridicolo", aggiunge il leader della Uil, Carmelo Barbagallo. Sul fisco, invece, viene raccolto l’invito rivolto ieri, in apertura del congresso, dalla stessa Furlan a definire subito con Cgil e Uil una piattaforma unitaria, che parta dal taglio dell’Irpef sui lavoratori e pensionati. "Dobbiamo impegnarci tutti a costruirla, dice Camusso, ribadendo la contrarietà al taglio del cuneo: è sbagliato affrontare il tema del fisco in termini di decontribuzione temporanea e di interventi sul cuneo fiscale". Il sì alla piattaforma unitaria arriva anche da Barbagallo, secondo cui in questo modo "abbiamo più probabilità di successo, perchè tutte le cose che in questi ultimi due anni abbiamo fatto assieme hanno raggiunto degli obiettivi. Per questo ho rilanciato ancora una volta l’unità sindacale". Posizioni che Furlan apprezza apertamente. Sulla rappresentanza, dopo l’apertura su un intervento legislativo fatta anche dalla Cisl, Camusso sottolinea che definire "una cornice che derivi dai nostri accordi e affronti soprattutto il tema della rappresentanza delle imprese è essenziale per dare certezza anche alla contrattazione". "Siamo arrivati al punto che occorre una legge di sostegno", sostiene Barbagallo. E a rimarcare il ruolo dei sindacati è Furlan: "Per noi parlano i fatti, quello che abbiamo fatto difendendo migliaia di posti di lavoro"
"Ringraziamo Prodi, un amico della Cisl. Abbiamo sempre ammirato la sua capacità di tenere assieme i sindacati il Paese e l’Europa e la sua capacità di fotografare la situazione economica e sociale". Così la leader della Cisl, Annamaria Furlan ha poi salutato la presenza al Congresso dell’ex premier Romano Prodi. "Il sindacato sia protagonista della lotta per l’equità: senza il sindacato la centralità del mondo del lavoro non esiste - ha sottolineato Prodi. Siamo di fronte a una svolta: o l’Europa si impegna tutti assieme o il mondo del lavoro continuerà a soffrire. I cambiamenti sono forti e non diminuiranno d’intensità".
"Molti si chiedono a che cosa siano serviti i sindacati italiani in questi anni - sottolinea ancora la leader Cisl Annamaria Firlan nel suo intervento odierno. Spesso con tono di non ammirazione. Ma per noi parlano i fatti, quello che abbiamo fatto difendendo migliaia di posti di lavoro in tantissime aziende con i contratti di solidarietà e con tanti accordi aziendali sempre accanto ai lavoratori. Siamo noi che accogliamo nelle nostre sedi migliaia di persone, tanti disperati che non hanno niente". L’unità sindacale, ha proseguito, "si costruisce con le idee e con le strategie comuni dove le nostre piattaforme diventano motivi ed elementi di sfida del sindacato che lanciamo a tutto il Paese". Furlan ha poi sottolineato che "Europa, lavoro e dignità della persona costituiscono per il sindacato italiano ed europeo un unico elemento. Abbiamo bisogno di cambiare l’Europa con proposte forti in modo da farla ridiventare un punto di equilibrio e di pace nel mondo. L’Europa deve riportare il mondo occidentale ad un dialogo che costruisca la pace".
Mercoledì 28 l'apertura del Congresso, e stata caratterizzata dall'udienza speciale concessa da Papa Francesco in Vaticano. "Non ci rassegniamo ad una globalizzazione inumana e alla finanza ingorda". Così in sintesi, secondo quanto riporta una nota, quanto dichiarato dalla segretaria generale a Papa Francesco. "Sono lavoratrici, lavoratori, pensionati, giovani, immigrati che ben rappresentano la forza virtuosa del nostro Paese", ha ricordato la Furlan. "Una globalizzazione inumana, senza regole ed una finanza ingorda, ci hanno consegnato più diseguaglianze sociali, più povertà, più disoccupazione, senso di solitudine e frustrazione, soprattutto di tanti giovani emarginati, senza un lavoro stabile ed a volte anche sfruttati da un consumismo che non riconosce l’importanza ed il ruolo unificante del lavoro nella società. Noi non ci rassegniamo a questa situazione", ha aggiunto la Furlan. Nel pomeriggio di ieri , aprendo i lavori congressuali, la leader della Cisl ha nuovamente ringraziato Papa Francesco. "Non saremo mai abbastanza grati delle parole che stamattina il Papa ci ha rivolto sul senso del sindacato, su come deve cambiare spronandoci e dicendo 'siete sulla buona strada, di continuare il percorso di trasparenza che con grande determinazione abbiamo intrapreso e portiamo avanti", ha dichiarato la segretaria generale della Cisl dal palco del Palazzo dei Congressi. Un intervento forte e appassionato nel quale Furlan ha ribadito l’allarme sul destino dei tanti lavoratori e i pensionati italiani a rischio povertà e la richiesta di una "radicale riforma fiscale in funzione redistributiva a favore delle aree sociali medie e basse" con il taglio dell'Irpef. Nella relazione al XVIII congresso nazionale della confederazione, Furlan ha fatto notare che "dal 1973, quando nacque l'Irpef, ad oggi i redditi massimi hanno goduto di 29 punti percentuali di sgravio fiscale, al contrario, i redditi minimi hanno avuto un aggravio di 13 punti" e l'evasione fiscale e' stimata in 110 miliardi di euro annui. Attraverso la leva fiscale - ha osservato - si deve fare "una profonda operazione redistributiva", necessaria per far fronte alle crescenti disuguaglianze sociali. Sul fisco - ha detto Furlan - la Cisl e' pronta "da subito a definire con Cgil e Uil una piattaforma unitaria, sostenuta e condivisa con lavoratori e pensionati. Cambiare si puo' e si deve". Con le altre organizzazioni sindacali la Cisl intende anche proseguire l'impegno sulla revisione del sistema previdenziale: "Nessuno -ha avvertito - pensi di non completare questo percorso". Furlan non ha mancato di ricordare altre disuguaglianze, come quella del Mezzogorno, degli anziani, dei giovani e infine dei migranti, ribadendo l'appoggio a politiche solidali di accoglienza. Contro la "grancassa populista", Furlan ha ricordato che "si contano ogni giorno quanti immigrati sbarcano sulle nostre coste, ma non si dice quanto contribuiscono con il loro lavoro alle casse dell'Inps o al nostro Pil". "Le transizioni si affrontano con strategie vincenti di lungo periodo nell'interesse del Paese, non con demagogie elettorali che ad ogni insuccesso rispondono con proposte contro migranti, rom, poveri e mendicanti! Anche per questo - ha detto - bisogna subito affrontare la legge sullo 'Ius soli', perche' quello a cui recentemente abbiamo assistito nelle Aule parlamentari e' a dir poco vergognoso!". Furlan ha concluso il suo intervento invocando "un mondo diverso" ma "possibile e necessario" e un futuro migliore per il lavoro, chiedendo alla politica e alle istituzioni "sguardo lungo e maggiore attenzione alle proposte del fronte sindacale, che non mette sul piatto l'interesse di pochi che hanno in mano forti leve economiche, ma di tanti che chiedono solo la dignita' di un lavoro e piu' giustizia sociale".
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