Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ha affermato che dalla piazza è arrivata una “risposta forte, unitaria contro fascismi, estremismi, derive antidemocratiche. Abbiamo portato in piazza le ragioni del lavoro, della partecipazione, valori fondanti della nostra democrazia e della nostra Repubblica. Il mondo del lavoro sarà come sempre un'argine”. Sbarra ha richiamato istituzioni e parti sociali a un vero patto attraverso “un cammino di condivisione, partecipazione, confronto e dialogo. Dobbiamo abbassare i toni e far prevalere la responsabilità. C'è un Paese da ricostruire. Tutti gli estremisti e i professionisti del terrore e della destabilizzazione - ha aggiunto nel chiedere lo scioglimento di tutte le formazioni violente - andranno a sbattere contro il muro del sindacato”.
Il numero uno della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha rimarcato che da piazza San Giovanni “parte la nuova Resistenza. Vogliamo riaffermare i valori della partecipazione e il rifiuto della violenza. Fuori i violenti dalle piazze e dalle nostre sedi”.
A Cgil, Cisl e Uil è arrivata la solidarietà della Confederazione europea dei sindacati (Ces).
La manifestazione è stata anche l'occasione per ribadire la richiesta al Governo di tavoli di confronto per realizzare le riforme che servono al Paese: dal fisco, con il taglio delle tasse sui redditi da lavoro e da pensione e una seria lotta all'evasione, agli ammortizzatori e politiche attive, fino al superamento di quota 100 evitando lo scalone della legge Fornero con un'uscita flessibile dal lavoro partendo dalla tutela dei lavori gravosi, donne e giovani.
Giampiero Guadagni