Giovedì 14 novembre 2024, ore 19:08

Lavoro

Toscana: nuova sanità territoriale al via dal 2025

Finalmente ci siamo: partirà da inizio 2025 la sperimentazione della nuova sanità territoriale e di prossimità in Toscana. Regione Toscana, assessorato regionale alla Sanità e la Direzione regionale Sanità, welfare e coesione, insieme a Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Toscana, hanno individuato 36 punti in cui avviare la sperimentazione che anticipa la messa a regime della nuova organizzazione della sanità territoriale e di prossimità. E’ il primo passo "visibile" per i cittadini dell’attuazione degli investimenti del Pnrr in campo sanitario e dell'applicazione da parte della Regione Toscana del Dm 77, i cui effetti generali si vedranno nel 2026. L’iniziativa che dà seguito a quanto concordato fra le organizzazioni sindacali e la Regione sui progetti “A casa in buona compagnia” e “Connessi in buona compagnia”, sviluppati nell’ottica di evitare l’isolamento e rendere più fruibili i servizi per le persone meno giovani. I luoghi di sperimentazione della sanità territoriale, 12, sparsi in tutta la regione, sono stati annunciati durante un incontro pubblico tra i vertici delle tre Asl territoriali, i dirigenti delle zone coinvolte nella sperimentazione, l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini e i sindacati pensionati con i segretari generali regionali di Spi, Alessio Gramolati, Fnp, Viviano Bigazzi e Uilp, Annalisa Nocentini. In ogni area interessata saranno attivati un ospedale di comunità, una casa di comunità e un Cot (centrale operativa territoriale), che avrà la funzione di coordinare funzioni, attività e professionalità in ballo. Con le case di comunità si punta a creare un luogo, prossimo anche a livello territoriale, in cui i cittadini possano trovare medici di medicina generale, pediatri, specialisti, infermieri e altri professionisti della salute, per diagnosi e alcuni accertamenti. Gli ospedali di comunità ospiteranno pazienti con situazioni non acute, patologie croniche o dimessi dagli ospedali principali ma ancora non in grado di tornare a casa. L’obiettivo generale è quello di migliorare semplicità di accesso, presa in carico e relazione con i pazienti, aumentare la prevenzione, individuando precocemente le fragilità, garantire continuità delle cure nei percorsi di cronicità e fragilità, assicurare una effettiva integrazione socio sanitaria e il funzionamento dei punti unici di accesso, sviluppare l’assistenza domiciliare. Traguardi ambiziosi, sulla cui effettiva realizzazione vigilerà un tavolo regionale, congiunto tra assessorato e sindacati pensionati. Le sperimentazioni dovranno dar conto dei loro esiti entro giugno, mentre nei territori saranno promossi incontri per favorire la conoscenza dei servizi nelle nuove strutture e della nuova organizzazione. “Abbiamo bisogno di un sistema socio-sanitario che prenda in carico le persone, in particolare anziani e non autosufficienti - ha spiegato il segretario generale Fnp Cisl Toscana, Viviano Bigazzi - dando risposte e servizi ai loro bisogni. Rivendichiamo un sistema territoriale efficace, vicino alla gente. Dobbiamo portare i servizi vicino alle persone, soprattutto quelle anziane, quelle con problemi e cronicità: il luogo adatto per curarle non è l’ospedale. Le persone anziane hanno bisogno di un’assistenza che le prenda in carico, che affronti i loro problemi e dia loro i servizi vicino a dove vivono, anche in casa se ci saranno le risorse per poterlo fare. Questa sperimentazione consentirà di verificarne la bontà del nuovo assetto e di arrivare pronti per l’estensione sull’intera Toscana nel 2026” quando dovrà essere completata la nuova sanità territoriale, prevista e finanziata dal Pnrr. Durante l’incontro si è discusso anche dell’applicazione della cosiddetta delibera “Nunziatina”, approvata dalla giunta regionale lo scorso luglio. Una delibera che, abbattendo la reiterazione di inutili certificati, ha semplificato i percorsi di erogazione in regime di assistenza integrativa per i malati cronici. La norma è stata ribattezzata “Nunziatina” dal nome della signora che durante un’assemblea del sindacato pensionati intervenne per raccontare la sua storia e la sua battaglia contro la burocrazia. Grazie a questa misura in Toscana, per migliaia di pazienti e le loro famiglie, è più semplice e accedere a dispositivi medici per le persone che presentano alcune precise condizioni cliniche e terapeutiche irreversibili, come ad esempio para o tetraplegici ma anche tanti altri che, per varie malattie, hanno una condizione o una patologia permanente.
Alberto Campaioli

( 7 novembre 2024 )

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