Sabato 23 novembre 2024, ore 3:59

Sindacato

Territorio protagonista del cambiamento

di Sara Martano

Riccione (dal nostro inviato). La Cisl sta cambiando e si vede. E sta cambiando a livello strutturale per arrivare a quel modello di sindacato più snello e innovativo tanto evocato. Non solo parole, quindi, ma fatti concreti. Il processo di trasformazione è partito dall'accorpamento delle strutture territoriali, che negli ultimi tre anni ha portato alla diminuzione del numero delle Ust, da 116 a 70. “Un processo duro e faticoso - afferma Giovanna Ventura - da condurre con perseveranza e lungimiranza”. Ad oggi la riorganizzazione territoriale può dirsi quasi conclusa. Sono stati realizzati 20 processi aggregativi tra due Unioni territoriali, mentre 6 hanno riguardato tre o più Ust. Inoltre sono stati compiuti 2 processi di regionalizzazione, 1 processo di inter-regionalizzazione con la costituzione di una Usi. “Nel fare questo percorso - sostiene Ventura - abbiamo agito non con la spada ma col fioretto, adattando le soluzioni organizzative alle diversità del nostro Paese e alle esigenze concrete della nostra presenza sul territorio. Ovviamente abbiamo anche avviato un monitoraggio permanente per valutare se, cosa e come migliorare i processi che abbiamo messo in moto”. Ma come fare a rafforzare servizi, rappresentanza, appartenenza e partecipazione se lo chiedono in molti.

La ricerca elaborata da Idea Tolomeo e presentata dal direttore Sergio Maset “Riorganizzazione e decentramento: l'esperienza delle nuove strutture territoriali” ha portato nuove riflessioni alla platea di sindacalisti partendo dalle nuove esperienze fatte come ad esempio la nuova Ust Asse del Po, composta dalle province di Cremona, Mantova, Lodi, o la regionalizzazione delle Marche dove il passaggio delle unioni provinciali verso un asseto regionale ha consentito di ridefinire nuovi spazi di servizio nei territori anche a seconda della densità abitativa e dei flussi migratori di lavoro. Per Maset è fondamentale partire dall'individuazione di tre fenomeni importanti: a-localizzazioni, ridefinizione del valore, funzione del luogo. “Il concetto è che il valore del servizio resta sempre lo stesso - afferma - ma lo avviciniamo ancora di più a noi”. L'analisi effettuata mette in evidenza che le persone si associano e vanno in luoghi specifici perchè si riconoscono. Quindi i luoghi diventano delle vere e proprie icone che servono per definire l'appartenenza. Fenomeni che interessano moltissimo il sindacato. “In questo caso specifico il lavoro che va messo in campo - afferma Maset - è chiedersi come le tre funzioni principali e caratterizzanti del sindacato, quindi servizi, appartenenza e rappresentanza si possono intrecciare con i tre fenomeni già menzionati: a-localizzazioni, ridefinizione del valore, funzione del luogo”.

Spunti di lavoro importanti per i sindacalisti che hanno avviato il percorso da mesi. Gli accorpamenti territoriali fatti sono stati non soltanto un passaggio di tipo organizzativo, ma anche una sorta di laboratori che hanno consentito un pluralismo di istanze e visioni, la circolazione di idee grazie all'allargamento del dibattito interno, il trasferimento di competenze e una maggiore condivisione delle buone pratiche. “Parlare di organizzazione non vuol dire solo risolvere un problema tecnico o logistico - ribadisce Ventura -. In questo momento occuparsi di organizzazione ha un significato fortemente politico perchè vuol dire parlare di risorse economiche ma anche e soprattutto umane. Significa decidere dove si vogliono investire le energie, quali sono le priorità e come ci attrezziamo”. Certo ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere, come rilevato anche da Ventura, soprattutto per rilanciare la partecipazione dei delegati e garantire un efficace coinvolgimento a livello di base. “Ora - conclude Ventura - rimane centrale la corretta definizione dei ruoli da assegnare alle zone, i cui ambiti territoriali devono essere definiti in ogni Unione territoriale o Unione regionalizzata o interregionalizzata. Le zone infatti rimangono l'ambito ottimale per sostenere la contrattazione aziendale e locale, razionalizzare la presenza di sedi e recapiti comunali, promuovere servizi e progetti di proselitismo”. Un percorso tutto in avanti che vedrà anche l'accorpamento delle Federazioni in un nuovo modello di sindacato sempre più forte e presente ai tavoli di confronto.

( 17 novembre 2015 )

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