C'è bisogno di sindacato confederale in una società complessa come quella in cui viviamo, nel momento di trasformazione dell’economia reale e del lavoro. Così Annamaria Furlan, nel suo intervento di lunedì sera al Meeting di Rimini, in occasione della tavola rotonda su ”Sindacato e prospettiva dei corpi intermedi”, introdotta dal Presidente Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini, alla quale è intervenuto anche Giulio Sapelli, Docente di Storia Economica all’Università di Milano. Il sindacato, ha sottolineato la segretaria generale della Cisl, ”è la casa comune che mette assieme generazioni diverse, uomini e donne, chi ha un lavoro stabile, chi è precario e chi è disoccupato”. La casa comune nella quale ”il lavoro non è vissuto come malessere ma come momento essenziale per le persone di crescita individuale e collettiva, prima ancora che economica”. Come Cisl, osserva Furlan, ”intendiamo dunque rafforzare la nostra presenza sul territorio e sui luoghi di incontro. Questo l’obiettivo delle nostre assemblee organizzative che si svolgeranno da settembre a novembre”. Messaggio forte nei confronti di una politica ”che vuole mettere ai margini il sindacato e più in generale il ruolo dei corpi intermedi”: la rappresentanza sociale è importante, ”tiene insieme le persone e attraverso patti sociali forti possiamo davvero fare uscire l’Italia dalla più grave crisi economica”. A tale scopo serve però un sindacato coraggioso, che sa rinnovare se stesso.
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