Dopo avere ottenuto l’impegno di un incontro domani in Tribunale per cercare una soluzione alla loro situazione di esodati, sono scesi dalla gru, alta 50 metri, i tre ex operai dell’azienda Portitalia in amministrazione giudiziaria, che sono rimasti barricati per ore. Fondamentale la mediazione dell’amministratore giudiziario Franco Lagro, che ha seguito di persona la vicenda, interloquendo col giudice Ettorina Contini della sezione misure di prevenzione del tribunale.
Si tratta di Gioacchino Napoli, Giovanni Giuliano e Antonino Buccafusca: gli operai hanno firmato un contratto di mobilità dopo essere transitati, qualche anno fa, dalla ditta Tcp all’azienda PortItalia in amministrazione giudiziaria, ma da un anno non percepiscono più l’assegno. "Durante questo passaggio - spiega Napoli al telefono - abbiamo ottenuto la garanzia della continuità lavorativa, quindi quando abbiamo firmato per la mobilità eravamo tranquilli. Ma dopo 14 mesi, l’Inps ha sospeso i pagamenti. A quanto pare PortItalia avrebbe sostenuto che in realtà eravamo stati licenziati dalla Tcp e riassunti, quindi mancherebbe la continuità".