Sabato 23 novembre 2024, ore 5:45

Pensionati

Piero Ragazzini nuovo Segretario generale della Fnp Cisl

Cambio al vertice della Fnp Cisl. Dopo 10 anni con a capo Gigi Bonfanti, la federazione dei pensionati del sindacato di via Po sarà guidata da Piero Ragazzini. La decisione è stata ufficializzata martedì mattina nel corso del Consiglio generale della Cisl Pensionati all’Auditorium “Donat Cattin” di via Rieti a Roma, alla presenza della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, e di tutta la segreteria.

Ragazzini, fino ad oggi segretario confederale, dopo la proclamazione ha ringraziato l’intera Cisl e Furlan in particolare, ricordando che, ”in un tempo in cui si discute molto sulla personalizzazione della politica e sul ruolo dei leader, la Cisl esprime un progetto collettivo, vicino alla realtà di lavoratori e pensionati, per migliorare le loro condizioni e rimettere al centro il valore della persona e del lavoro, rimarcando il suo desiderio di iniziare questo nuovo viaggio con umiltà e determinazione”.

Da parte sua, Furlan ha ringraziato Bonfanti per quello che ha fatto e rappresentato in tanti anni per la Fnp e per tutta la Cisl. ”A Bonfanti mi lega un rapporto antico di amicizia personale e di stima”, ha aggiunto la leader Cisl. “E’ stato per me e per tutto il gruppo dirigente un punto riferimento costante ed importante, oltre che un amico vero. Per questo, Bonfanti resterà per tutta la Cisl una persona cara, un uomo di grande esperienza e di spessore su cui sempre potremo contare”.

Furlan si è poi congratulata con Ragazzini, definito ”un grandissimo sindacalista, un uomo di grande correttezza che con la sua esperienza renderà ancora più forte il legame tra la categoria dei pensionati e la Confederazione. Le sue competenze, la capacita’ di unire le persone, insieme alla sua riconosciuta esperienza saranno importanti per rafforzare il ruolo propositivo, le politiche di proselitismo ed i servizi della Fnp Cisl, che è la piu’ grande categoria della nostra organizzazione. Queste capacità e la concretezza di Ragazzini- ha aggiunto Furlan - saranno subito molto utili ed importanti nei tavoli sulla riforma della previdenza, ed in particolare in quello che si aprirà venerdì sulla rivalutazione delle pensioni e la legge per la non autosufficienza, in modo da dare risposte ai bisogni degli anziani e delle persone più deboli”.

Tavolo tecnico che si è riaperto lunedì sera al ministero del Lavoro. Il governo ha aperto all’ipotesi avanzata da Cgil Cisl e Uil di costruire una pensione contributiva di garanzia per i giovani con carriere discontinue e precarie. Un risultato politico importante, commentano all’unisono i sindacati confederali. ”Il governo ha riconosciuto la richiesta unitaria circa la necessità di una pensione contributiva di garanzia”, sottolinea il segretario generale aggiunto della Cisl Sbarra. Soddisfatta anche la Uil: ”E’ importante che il governo condivida la nostra richiesta che fino ad oggi non aveva mai avuto una risposta ufficiale" spiega il segretario generale aggiunto Bombardieri. Apprezzamento anche da parte Cgil: “Siamo soddisfatti del fatto che il governo non si sa presentato con un testo prendere o lasciare”, dice il segretario confederale Ghiselli.

L’appuntamento plenario del 27 gennaio aveva fissato i paletti per mettere a punto i passaggi di una trattativa che si annuncia lunga e tortuosa. Soprattutto considerando l'incertezza sulle risorse a disposizione. C’è anzitutto da trovare la strada per superare quota 100 che scade alla fine dell'anno prossimo. Senza una corretta riformulazione la prospettiva per quanti non faranno in tempo a sfruttare l'attuale finestra, è quella di dover affrontare uno scalone di cinque anni prima di lasciare il servizio. Tuttavia è anche vero che il calo dello spread avvenuto negli ultimi mesi ha come garanzia la tenuta del sistema pensionistico com'e' nato dopo la legge Fornero.

Ma la flessibilità non è l’unico tema: al centro anche giovani, donne, previdenza integrativa e meccanismi di rivalutazione. In particolare, l'attenzione sarà rivolta alle pensioni dei giovani, che con carriere discontinue e calcolo interamente contributivo rischiano di maturare vitalizi molto bassi. Da qui la nuova parola d'ordine che si chiama ”assegno di garanzia”: l’ha utilizzata il segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra per il quale ”bisogna stabilire un livello minimo da far crescere in proporzione al numero di anni lavorati”. La soglia è fissata a 780 euro che corrisponde all’attuale pensione di cittadinanza. Non si tratta di fare assistenza, ma di riconoscere adeguatezza ad un sistema pensionistico per i giovani che riconosca anche i periodi di discontinuità lavorativa, la disoccupazione involontaria, gli sforzi attivi di formazione e riqualificazione, le fasi di bassa retribuzione, l'impegno per il lavoro di cura rivolto alle famiglie e verso le persone non autosufficienti in considerazione dell'esigenza di riconoscere previdenzialmente anche il lavoro di cura”. L'obiettivo, per Cgil, Cisl e Uil, è garantire a chi è entrato nel mondo del lavoro dopo il '96 con un sistema totalmente contributivo di poter godere di un assegno integrato, da una contribuzione figurativa. Proposte e simulazioni dovranno superare il vaglio della nuova Commissione di esperti nominata dal ministero. I sindacati chiedono che parte di quanto previsto per i giovani sia finanziato anche dalla fiscalità generale come avviene per il reddito di cittadinanza.

 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

 

 

( 4 febbraio 2020 )

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