"Porto Sicuro'' è la campagna Fai Cisl per la sicurezza sul lavoro, le tutele sociali e la competitività del settore pesca. L'iniziativa nasce nell'ambito del Programma nazionale 2017-2019 della Pesca e dell'Acquacoltura, finanziato dal Mipaaft, e sarà presentato alla stampa venerdì 26 luglio a Roma, in Via Tevere 20, nella sede nazionale della federazione. ''I nostri operatori - spiega il segretario nazionale Silvano Giangiacomi - si confronteranno con i lavoratori su aspetti fondamentali come lavoro usurante, ammortizzatori sociali, applicazione del Testo Unico sulla sicurezza, welfare, requisiti pensionistici, concorrenza sleale". "Su quest'ultimo punto - aggiunge - vogliamo lanciare un messaggio forte contro qualsiasi forma di caporalato nella pesca e raccogliere eventuali segnalazioni di sfruttamento. Le scarse capacità di attrazione, infatti, che il comparto esercita sui giovani, rischia di ampliare la platea di quelle persone che, nella disperata ricerca di occupazione, sono più vulnerabili e accettano di lavorare senza regolare contrattualizzazione, specialmente se di origine straniera''. ''Il nostro presidio nei porti - afferma il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota- rappresenta anche un progetto di conoscenza e approfondimento. Con la Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche raccoglieremo le istanze e le storie di tanti lavoratori per fotografare la complessità del settore pesca. Nel contempo, vogliamo divulgare il nostro impegno sulla legislazione settoriale, per affiancare i pescatori e affermare puntualmente i loro diritti". "Alla base dell'iniziativa, c'è la volontà, da parte del sindacato, di rilanciare un settore che può essere strategico in termini di occupazione e sviluppo sostenibile, e che merita - conclude Rota - di essere sostenuto partendo dal lavoro di qualità, ben retribuito e in sicurezza".