Acque agitate nello stabilimento Nestlè Perugina di San Sisto, alle porte del capolugo umbro. Lavoratori e sindacati sono in allarme, temono che dalla riduzione dei volumi produttivi arrivi una nuova tornata di esuberi. La cifra che si fa, circolata durante l’assemblea convocata lunedì scorso dalle Rsu ma che non ha trovato conferma da parte dell’azienda, è di circa 300 posti di lavoro, che potrebbero saltare in assenza di sviluppi incisivi sul piano industriale. Il ministero dello Sviluppo Economico ha convocato i vertici dell’azienda. Intanto Fai e Cisl umbre studiano una campagna di sensibilizzazione da portare nelle strade della città. E invitano la politica a non strumentalizzare una vicenda che si presenta già intricata.
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