Le condizioni per una ripresa ci sono ma fino a quando la crescita del Pil sarà bassa non si potrà sperare in un aumento dell'occupazione. Dal 2008 ad oggi, infatti, sono oltre 900 mila i posti di lavoro persi in Italia, mentre la disoccupazione giovanile è schizzata al 43,6%. A mettere sotto la lente numeri e qualità del lavoro in questo ultimo anno è l'Osservatorio del Dipartimento Lavoro e l'Ufficio studi della Cisl, report coordinato dal segretario confederale Gigi Petteni che lo ha presentato questa mattina nel corso di un seminario nel quale sono intervenuti i presidenti della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi e della Camera Cesare Damiano.
C’è comunque cauta fiducia intorno ai contratti a tutele crescenti, entrati in vigore a marzo e che hanno fatto registrare i primi parziali dati positivi. Sottolinea Petteni: “Qualcosa con il bonus occupazione e lo sgravio Irap comincia a muoversi. Il governo però dovrebbe confermare l'incentivo alle assunzioni anche oltre il 2015 per renderlo strutturale visto che le obiezioni di questi mesi, sulla convenienza delle aziende a licenziare appaiono inconsistenti e l'indennità di licenziamento prevista è adeguata”. Ma non basta. ”Serve anche una robusta politica sulla formazione dei lavoratori per la quale l'Italia invece è ancora la cenerentola d'Europa”. Il tasso di partecipazione alle attività di istruzione e di formazione per la popolazione tra i 25 e i 64 anni, infatti, è stato infatti pari nel 2014 al 7,6% (era il 6,2% nel 2007), "lontanissimi dunque dall'obiettivo fissato per il 2010 che era del 12,5%". Il report effettua un calcolo impietoso: "se ci abbiamo messo 7 anni ad arrivare al 7,6% rischiamo di raggiungere il 15% dell'Europa 2020 solo intorno al 2050". Una prospettiva ed un ritardo dunque "intollerabile" per la competitività delle nostre imprese.
I temi sono stati affrontati anche da Sacconi e Damiano. Sacconi ha sottolineato in particolare la necessità di rafforzare le politiche attive. Damiano ha sollecitato il Governo a rendere strutturali le risorse per gli ammortizzatori sociali e gli incentivi alle tutele crescenti.
Commentando il rapporto, Annamaria Furlan ha affermato che “i prossimi dodici mesi saranno decisivi per la ripresa. I posti di lavoro – sottolinea la leader della Cisl - si creano con la crescita, favorendo gli investimenti con un progetto di sviluppo e di politica industriale”. Insiste Furlan: ”Serve un patto responsabile tra governo e parti sociali”.