In continuità con la mobilitazione di Cgil Cisl e Uil del 9 febbraio, i metalmeccanici scenderanno in piazza il 14 giugno per il lavoro e lo sviluppo e proclamano per quel giorno otto ore di sciopero generale. Ad annunciarlo in una nota congiunta sono Fim, Fiom e Uilm. Saranno organizzate tre grandi manifestazioni al nord, al centro e al sud. L’iniziativa sarà preceduta dagli esecutivi nazionali unitari il 2 maggio a Roma e dalle assemblee nei luoghi di lavoro.
Ricordando i segnali negativi che arrivano dal fronte della produzione industriale, nella nota sindacale si invita il governo ad "adottare politiche mirate a contrastare delocalizzazioni e le chiusure di stabilimenti, a partire dal Mezzogiorno, ancora una volta, duramente colpito dalla crisi e a sostenere i buoni motivi per attrarre investimenti industriali". "Vanno rafforzati i vincoli della responsabilità sociale delle imprese verso i lavoratori e il territorio. E' necessario investire per creare occupazione per i giovani disoccupati, attraverso il consolidamento di alcuni settori in cui il nostro paese ha una leadership e incentivi per l'ecosostenibilità del no stro sistema industriale”.
Nel mirino anche ”il taglio del contributo Inail” che ”va nella direzione contraria alla ricerca delle risorse pubbliche e private indispensabili per la formazione e la prevenzione dei rischi sul lavoro”.
Fim, Fiom e Uilm chiedono al Governo e al Sistema delle imprese di intervenire urgentemente con alcune misure: la riduzione delle aliquote Irpef sul lavoro dipendente; l'aumento dei salari; l'incremento di investimenti pubblici e privati nei settori strategici; la reindustrializzazione delle aree in crisi, con piani di sviluppo territoriale che garantiscano l'occupazione. E ancora: l'impegno comune al confronto in sede Ue per detrarre gli investimenti dai vincoli comunitari; lo sviluppo di infrastrutture energetiche, digitali e dei trasporti; lo sviluppo della filiera manifatturiera collegata alla mobilita' ecocompatibile di persone e merci; il contrasto alla ”controriforma” del Codice degli appalti, alla sostanziale liberalizzazione dei subappalti e per l'estensione delle clausole sociali; un investimento straordinario nella salute e nella sicurezza delle persone e del territorio; la riforma degli ammortizzatori sociali; l'incentivazione di contratti di solidarieta' ”espansivi” finalizzati alla riduzione degli orari di lavoro e all'occupazione giovanile; il sostegno agli investimenti delle imprese (piano impresa 4.0), la formazione e l'istruzione; leggi per l'applicazione erga omnes dei contratti e la rappresentanza dei lavoratori recependo quanto previsto dagli accordi interconfederali e di categoria; lo sviluppo di forme di partecipazione dei lavoratori nella progettazione dell’organizzazione del lavoro e nelle scelte strategiche aziendali.