La trattativa sull’Ilva tra sindacati e ArcelorMittal resta aperta, ma qualcosa pare essersi inceppato. L’incontro previsto questa mattina al ministero dello Sviluppo Economico si presentava particolarmente importante perché avrebbe dovuto produrre un’accelerazione, con la definizione di un calendario serrato in grado di incanalare la trattativa verso un accordo.
Alla fine un calendario è stato concordato, ma le date stabilite per i prossimi incontri (il 12 ed il 19 febbraio), non proprio ravvicinate, lasciano intravedere la lontananza che ancora c’è tra le parti. Lo si capisce dalle parole che pronuncia all’uscita il leader della Fim Marco Bentivogli: anche se in linea di principio la possibilità di arrivare ad un accordo c’è (”mai dire mai”), sono le condizioni ”di merito” a non esserci, e questo perché la trattativa subisce l’influenza di ”troppi fattori esterni”. Ad ogni modo, spiega Bentivogli, ”stiamo verificando le distanze tra noi e l'azienda, per vedere se dopo quattro mesi di trattativa c'è la possibilita' di iniziare a stringere, se l'azienda cambia impostazione su occupazione, contratti, salari, piano ambientale e investimenti industriali”. Resta la necessità di ”fare assolutamente presto” perchè l'Ilva ”ogni giorno di più sta perdendo terreno e potrebbe non recuperarlo. Abbiamo bisogno di un accordo che rilanci il gruppo, salvi i posti di lavoro e bonifichi l'ambiente".
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