Mercoledì 21 agosto 2024, ore 19:33

Lavoro

Il futuro dell’edilizia si gioca su nuove sfide

Dall’emergenza caldo alla sicurezza, dalla transizione energetica alla sostenibilità ambientale. E poi ancora il decreto SalvaCasa e il rinnovo del contratto di lavoro. Sono i temi caldi che il settore dell’edilizia e delle costruzioni deve affrontare in questo periodo. Conquiste ne ha parlato con il segretario generale della Filca Cisl, Enzo Pelle. 

Segretario la transizione energetica e la sostenibilità ambientale faticano a farsi largo nel settore dell’edilizia. In Italia, come nel resto d’Europa, il 35% del parco edilizio ha più di 50 anni, quasi il 75% è inefficiente dal punto di vista energetico e solo l’1% del patrimonio edilizio viene rinnovato ogni anno. Un quadro desolante se si pensa che il settore edilizio riveste un ruolo di primo piano nella transizione energetica e nella evoluzione sostenibile delle città. È così?
Il patrimonio edilizio italiano è purtroppo caratterizzato dalla vetustà. Moltissime abitazioni hanno urgente bisogno non solo di essere rigenerate, ma anche di adeguamenti in grado di garantire la sicurezza di chi ci abita, penso ad esempio alle norme antisismiche. Da questo punto di vista il Superbonus si è rivelato un mezzo flop, e noi l’avevamo previsto. A sfruttare le potenzialità dello strumento, infatti, sono state in particolare le abitazioni indipendenti e unifamiliari. I grandi condomini, soprattutto quelli nelle periferie, non ne hanno beneficiato. E questo nonostante siano quelli che hanno più bisogno di essere riqualificati. Ma è proprio dalle periferie delle città che si deve cominciare per ridurre le diseguaglianze. Quando parliamo di rigenerazione urbana, oramai, andiamo a definire la sostenibilità socio/economica ed energetica. È auspicabile parametrare gli standard di efficienza energetica nell’accoglimento della tanto discussa direttiva green. Le nostre proposte sono tutte finalizzate ad un costruito moderno, sicuro, sostenibile, efficiente. 

Con il nuovo Decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69 “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica”, il cosiddetto decreto “SalvaCasa” sono state introdotte importanti modifiche al Testo Unico dell’Edilizia. Cosa ne pensa?
Il decreto rappresenta un tentativo di semplificare le normative edilizie e di sbloccare il mercato immobiliare. Insieme ai buoni propositi, però, riscontriamo anche numerose criticità che devono essere attentamente monitorate. Le amministrazioni locali e i professionisti del settore edilizio, ad esempio, devono adottare un approccio prudente e rigoroso nella sua attuazione, per evitare che le semplificazioni normative portino a un abbassamento degli standard qualitativi, a un aumento delle irregolarità edilizie e alla mancanza di un approccio sistematico. Bisogna invece mirare sempre a un monitoraggio effettivo dello stato e dell’utilizzo nel patrimonio immobiliare rigenerato, anche con nuovi metodi e strumenti digitali. Solo così si potrà garantire che le riforme producano effetti positivi duraturi, contribuendo a un mercato immobiliare più dinamico e a città più vivibili e sicure.

Tema prioritario per gli addetti del settore è la questione sicurezza. Ancora tanti, troppi incidenti, anche mortali avvengono proprio tra i lavoratori edili. Quali sono le richieste che avanzate al Governo e agli imprenditori?
La terribile strage di Firenze, con i 5 morti nel cantiere dell’Esselunga, ha rappresentato un momento di svolta nell’approccio al problema. Il Governo ha risposto prevedendo nel privato una maggiore responsabilità solidale, l’applicazione del contratto per tutta la filiera del subappalto e l’introduzione, a partire dal prossimo 1° ottobre, della “Patente a crediti”, uno strumento premiale per le aziende. Si tratta della “Patente a punti” proposta dalla Filca già 21 anni fa, presente nel Testo Unico del 2008 e purtroppo mai attuata. Non è la soluzione a questa piaga, che colpisce soprattutto l’edilizia. Ma crediamo che sia uno degli strumenti in grado di contrastare questa drammatica scia di sangue nei cantieri, con una media di una vittima ogni due giorni. Io credo che grazie alla formazione, all’informazione, all’innovazione, alla partecipazione, alla sinergia tra tutti i soggetti interessati, si possa davvero intervenire in modo drastico per garantire la sicurezza degli edili. Ma è necessaria una maggiore cultura della sicurezza, con una campagna di sensibilizzazione anche sulla percezione del rischio. 

L’arrivo del caldo estivo mette a rischio i lavoratori più esposti. Lo scorso anno, nei periodi più caldi, ci sono stati in tutta Italia numerosi casi di malori nei cantieri, con un aumento degli incidenti. Al riguardo cosa si può fare?
Bisogna mettere in campo tutte le misure a disposizione per evitare che l’arrivo del primo caldo metta a rischio i lavoratori più esposti, come quelli edili. Giova ricordare che l’Inps dà la possibilità di bloccare i lavori nei cantieri e ricorrere alla Cassa integrazione quando la temperatura è pari a 35 gradi, o, se inferiore, ci sia un alto tasso di umidità. Come Filca riteniamo che la situazione climatica debba indurre ad agire in modo strutturato, sul lungo periodo. Noi proponiamo lo slittamento delle previsioni contrattuali, sia per i lavori pubblici che per quelli privati, per evitare che le aziende non interrompano l’attività per il timore di non rispettare i tempi legali di esecuzione dei contratti. Anche la progettazione sulle realizzazioni di opere da parte delle amministrazioni pubbliche dovrà tenere conto delle nuove condizioni climatiche. Inoltre bisogna agevolare gli investimenti nei nuovi dispositivi adatti alle temperature più calde e adottare linee guida comportamentali per il riconoscimento dei rischi connessi. 

Segretario, da poco avete approvato, insieme agli altri sindacati, la piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto nazionale che interessa oltre 1 milione di addetti tra operai, tecnici e impiegati. In estrema sintesi quali sono i punti salienti della piattaforma?
Il nostro obiettivo è rafforzare la voce dei lavoratori, proteggerli dai cambiamenti climatici ma soprattutto potenziare formazione e prevenzione sulla sicurezza. Le nostre proposte sono serie e fattibili, puntano soprattutto sulla sicurezza del settore, sulla digitalizzazione, sulla qualificazione professionale degli addetti. E il nostro impegno parte proprio dal contratto nazionale. Il settore sta conoscendo da anni una fase di forte crescita, grazie soprattutto agli incentivi e al Pnrr. Il rinnovo deve necessariamente provvedere a redistribuire ricchezza anche ai lavoratori. In questi ultimi tre anni le dinamiche salariali sono state stressate dalle dinamiche legate all’inflazione, che hanno eroso gli stipendi dei lavoratori. Per questo motivo, per compensare la perdita di valore economico nei salari degli ultimi anni, richiediamo un aumento retributivo pari a 275 euro. In questi giorni sono in corso le assemblee in tutti i cantieri. Confidiamo nel buonsenso delle controparti per chiudere la partita nel minor tempo possibile. 

Sara Martano
 

( 20 giugno 2024 )

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