Sono chiamate ferie solidali e sono quelle che possono essere cedute gratuitamente dai lavoratori a colleghi che hanno figli minori che necessitano di presenza fisica e cure costanti.
E’ questo l’oggetto dell’accordo siglato pochi giorni fa dalla Fim Cisl dei Laghi e l’azienda Vodafone Automotive Spa di Varese, che ha messo in atto quanto introdotto dal Jobs Act e dal vigente contratto di categoria. La norma di legge ricordata prevede in sostanza che "i dipendenti possano cedere ai colleghi di lavoro, a titolo gratuito, i riposi e le ferie maturate, unicamente al fine di consentire di assistere i figli minori che per le particolari condizioni di salute necessitano di cure costanti, nella misura alle condizioni e secondo le modalità stabilite dai contratti collettivi stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale applicabili ai rapporti di lavoro". La disposizione è stata ripresa dai metalmeccanici, che nel recente rinnovo del contratto nazionale di categoria hanno voluto mettere nero su bianco la versione italiana della cosiddetta "Legge Mathys", ovvero quella legge francese emanata nel 2014 in omaggio al piccolo Mathys di dieci anni affetto da tumore e morto nel 2009. Al padre del bimbo i colleghi avevano donato tutti i giorni di ferie arretrati che avevano per permettergli di passare più tempo possibile con il figlio. Il legislatore italiano, mutuando l’esperienza dei cugini di oltralpe, ha quindi introdotto la norma che, nel tempo , è stata accolta nei rinnovi contrattuali di molte categorie.
In questo accordo non si muovono soldi - chiarisce Paolo Carini, segretario generale Fim Cisl dei Laghi - ma solo il tempo e la sensibilità delle parti. E’ un’intesa innovativa per il settore metalmeccanico, trattandosi del primo accordo di secondo livello di questo stipo stipulato in Italia in un’azienda del settore. E’ uno strumento importante, prosegue Carini, in quanto va nella direzione opposta rispetto agli individualismi ed agli egoismi che spesso si incontrano anche nelle aziende. E’ un’intesa basata sulla solidarietà tra lavoratori , che in questo modo diventa esperienza concreta, resa possibile anche grazie alla sensibilità e all’attenzione di una realtà aziendale che da sempre si è mostrata sensibile ai temi del sociale.
Con la stipula del verbale, che comprende la specifica dei requisiti necessari alla domanda, le patologie che danno il diritto allo strumento e le modalità di gestione delle ferie solidali, l’accordo ha preso luogo per ora in via sperimentale fino alla fine dell’anno , ma l’azienda si è già detta disponibile a successiva conferma, spiega Carini, e le parti hanno inoltre stabilito l’istituzione di una commissione paritetica formata da un componente aziendale e da un componente della Rsu, che valuteranno insieme le richieste pervenute, dando il via all’iter di utilizzo nel pieno rispetto delle regole di riservatezza.
Pertanto, i lavoratori destinatari dell’accordo che malauguratamente si trovino nella situazione di dover assistere i figli minori in particolari e gravi condizioni di salute, potranno presentare , una volta esaurito il proprio pacchetto di ferie , permessi ed eventuali recuperi a disposizione nell’anno di maturazione, all’ufficio risorse umane dell’azienda una richiesta massima di venticinque giorni lavorativi, che potrà essere successivamente rinnovata, se le condizioni di diritto non cambiano.
Questa, conclude Carini, è la cornice di una nuova fase dei rapporti lavoratori-azienda, in cui in primo piano viene messa la persona e i suoi bisogni e che trova una risposta concreta con un meccanismo di vera e propria solidarietà.