"Abbiamo ottenuto un buon risultato nell'accordo di oggi con FCA. Siamo riusciti a impegnare la direzione sia sulle prospettive dello stabilimento di Pomigliano, che verranno discusse in un apposito incontro sindacale entro il 31 marzo del 2017. Questo per noi significa che per quella data dovranno esserci comunicati i nuovi modelli che consentiranno allo stabilimento Gian Battista Vico di avere la piena attività alla scadenza degli ammortizzatori sociali alla fine di settembre 2018. Abbiamo poi concluso positivamente anche l'aspetto economico dei circa 500 lavoratori coinvolti nell'impiego temporaneo che riceveranno mensilmente circa 550 euro, attraverso un incremento di 3,18 euro all'ora dell'incentivo di produttività. L'azienda metterà inoltre a disposizione gratuitamente un bus navetta per il trasporto giornaliero dallo stabilimento di Pomigliano a quello di Cassino". Così il segretario nazionale Fim-Cisl, Ferdinando
Uliano. "Nell'impiego dei circa 500 lavoratori dal 28 febbraio 2017 fino all'uso del contratto di solidarietà di Pomigliano e
quindi non oltre settembre 2018, l'azienda considererà in via prioritaria la disponibilità dei lavoratori, tenendo conto dei
problemi di carattere personale e familiare e la domiciliazione. La soluzione individuata - spiega Uliano - consentira' agli
attuali lavoratori di Pomigliano coinvolti nel contratto di solidarietà, di avere una riduzione orario fortemente ridotta,
tanto da poter garantire la maturazione di ratei di ferie, par premi".
"L'incremento produttivo su Alfa Romeo Giulia e Stelvio nello stabilimento di Cassino e il conseguente incremento occupazionale di 1.800 lavoratori entro il 2018, di cui 1.200 nei primi tre mesi del 2017 vedrà un analogo percorso di stabilizzazione dei contratti di somministrazione in contratto a tempo indeterminato come quello avvenuto nello stabilimento di Melfi. Questo per noi rappresenta un risultato importante della nostra azione sindacale e degli accordi fatti in Fca, che sta portando quasi tutti gli stabilimenti verso la piena attività da una situazione che solo tre anni fa vedeva il 40% in cassaintegrazione", conclude Uliano.