È nata oggi una nuova alleanza sindacale in Fca-Cnhi: la Fim- Cisl e Aqcf, l’Associazione Quadri e Professional, hanno infatti firmato un accordo che prevede la costruzione di un percorso comune orientato a rafforzare una più intensa collaborazione e integrazione operativa tra le diverse organizzazioni sindacali. Nell’ambito delle reciproche autonomie e specificità, verrà definito un accordo di massima sull’erogazione dei servizi per i propri associati, una collaborazione negli ambiti dei progetti di ricerca con le Università sulle Alte professionalità, l’attivazione di percorsi di formazione sindacale comuni tra le RSA volti a migliorare le rispettive conoscenze e le competenze, nonchè la propria azione nella rappresentanza sindacale.
"Inizia un lavoro comune tra i primi due sindacati in Fca-Cnhi - ha spiegato il segretario generale Fim, Marco Bentivogli - la fabbrica integrata deve avere un sindacato forte e rappresentativo che integri appunto tutte le professionalità dagli operai ai quadri. Si lavorerà insieme su formazione, servizi, alte professionalità. Siamo i sindacati che hanno firmato un accordo che migliora condizioni di lavoro e salari. La proliferazione di sigle sindacali serve più ai sindacalisti che ai lavoratori: sette sindacati in Fiat Fca sono un elemento di indebolimento utile solo a moltiplicare agibilità e incarichi. Dove si pratica la partecipazione ci sono 1 o al massimo 2 sindacati". Bentivogli sottolinea poi come non ci sia nessuna contraddizione con la battaglia per il contratto: "Per il contratto nazionale di Federmeccanica ci siamo messi insieme quando le cose si sono messe male. In Fca le cose van bene, sindacalmente e industrialmente. Nessuna contraddizione, siamo uniti per il contratto dei metalmeccanici, insieme per costruire il sindacato del futuro". Per il segretario dell’Aqcf, Giovanni Serra: "L’accordo stato siglato rappresenta il primo passo di un percorso comune finalizzato al rafforzamento complessivo delle due organizzazioni".
La fabbrica integrata deve avere un sindacato forte e rappresentativo che integri appunto tutte le professionalità dagli operai ai quadri - riprende Bentivogli. Scenario opposto a quello dell’ autunno’ 80, in quanto oggi tale ricomposizione è un elemento insostituibile di rappresentanza della fabbrica moderna e integrata. Un patto d'azione che, passo dopo passo, è stato costruito da mesi sul lavoro quotidiano. Organizzazioni che entrambe guardano avanti. Si lavorerà insieme su formazione, servizi, alte professionalità. Siamo i sindacati che hanno firmato un accordo che migliora condizioni di lavoro e salari - ricorda il leader Fim. E soprattutto che ha imparato la lezione americana, UAW nella vicenda Chrysler, con un tasso di sindacalizzazione più basso ha potuto giocare un ruolo più incisivo, nella prima fase; lo stesso vale per l’esperienza tedesca e nord-europea. Troppe sigle e troppe federazioni agevolano il corporativismo e l’autoreferenzialità. La proliferazione di sigle sindacali serve più ai sindacalisti che ai lavoratori. 7 sindacati in Fiat Fca sono un elemento di indebolimento utile solo a moltiplicare agibilità e incarichi.Dove si pratica la partecipazione ci sono 1 o al massimo 2 sindacati. Per il contratto nazionale di Federmeccanica ci siamo messi insieme quando le cose si sono messe male. In Fca le cose van bene, sindacalmente e industrialmente. L’azione comune quando le cose van bene ha ancora più forza perché dettata da scelte, da lungimiranza e non da strategie difensive. Per questo abbiamo impiegato ben 7 mesi nel tentare anche una piattaforma comune in Federmeccanica, ma la sintesi sarà sempre difficoltosa con chi non va oltre il proprio Statuto e ha risolto i troppi conti sempre in retromarcia col passato. Nessuna contraddizione, uniti per il contratto dei metalmeccanici. Insieme per costruire il sindacato del futuro. E’ un appello che abbiamo lanciato un anno fa e continueremo a perseguire, conclude Marco Bentivogli. Il nostro paese vive un momento difficile ma decisivo. E’ il momento di fare poche cose, ma tutti insieme.