Nel corso della tavola rotonda, il segretario generale della Cisl Sbarra ha osservato come la pandemia abbia evidenziato i punti deboli del nostro modello di sviluppo ”confermando quello che diciamo con grande chiarezza nel Documento unitario: la completa integrazione europea è l’unica via per uscire in positivo dalla crisi salvaguardando occupazione, crescita, coesione”. Il Pnrr è ”un’occasione irripetibile e unica e il nostro primo comandamento è spendere tutto, ma soprattutto spendere bene”. Per il numero uno di Via Po occorre ”un ripensamento del patto di stabilità e il superamento del fiscal compact, verso un patto per la crescita sostenibile”. C’è dunque da ”dare forza agli importanti strumenti avviati, come il Next generation Eu e il Piano Sure, e da integrarli con nuove misure, come ad esempio una indennità di disoccupazione europea e una strategia comunitaria contro la povertà”. Per il sindacato ”il traguardo è un'Europa dei Popoli, del Lavoro, della coesione e dei diritti umani. Una comunità che sappia essere faro mondiale di un modello sociale, che garantisca stabilità e pace internazionale, trattati commerciali che difendano la contrattazione e il lavoro dignitoso, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, alti standard sanitari, integrazione delle fasce deboli, accoglienza e sostegno a migranti”. L’Europa deve darsi tre grandi priorità: una politica industriale comunitaria nel segno della sostenibilità ambientale, un piano per l'inclusione dei giovani e delle donne nel lavoro e una strategia contro le disuguaglianze sociali e territoriali”.
Di diseguaglianze, su più fronti, ha parlato anche il segretario generale della Uil Bombardieri: ”L'Europa non dovrebbe chiudere all'ipotesi di un diritto di cittadinanza europeo che aiuterebbe sul tema dei migranti”. Inoltre ”se vogliamo eliminare le disuguaglianze il contratto diventa l'elemento centrale, cosa non condivisa a livello europeo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il leader della Cgil Landini: ”Bisogna affermare un lavoro di qualità e dignitoso. Oggi non solo il lavoro è precario ma anche lavorando si è poveri. E' necessario cambiare il modello di sviluppo e le leggi sbagliate di questi anni, combattere la precarietà e i contratti pirata. La lotta alla precarietà dovrebbe diventare un obiettivo politico e sociale su cui costruire la nuova Europa”.
In un videomessaggio, il commissario europeo per gli affari economici Gentiloni ha osservato che ”il G20 ha registrato necessità di proseguire il rilancio dell'economia con politiche di bilancio non restrittive, agendo con interventi per chi è più svantaggiato, per i giovani e per le donne”. Il secondo risultato ”è l’accordo sulla tassazione internazionale. Le nuove regole che a partire dal 2022 avranno l'obiettivo di redistribuire parte del prelievo fiscale delle multinazionali, avendo una soglia minima di tassazione”. Altro tema centrale, naturalmente, è quello del clima: ”Non avremo transizione climatica se non sapremo proteggere la popolazione più vulnerabile”. Conclude Gentiloni: ”La ripresa è in corso, ma non è tempo di bilanci o compiacimenti per quanto si debba essere orgogliosi degli strumenti inediti messi in campo, dal Sure che ha sostenuto circa 31 milioni di lavoratori e 2,5 milioni di aziende ai piani nazionali sul Recovery, occasioni uniche e senza precedenti. Permangono però grandi rischi e divergenze sociali, settoriali, generazionali, e addirittura tra Paesi con divergenze che si intrecciano ai temi del clima, del digitale e dell'energia”.
La pensa così anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Amendola, che invita a ”riconsiderare in modo positivo il ruolo del pubblico nell'indirizzare gli investimenti”.
Giampiero Guadagni