Avanti con la riforma del modello contrattuale: sindacati e Confapi puntano a raggiungere il traguardo in tempi stretti. Il clima è positivo, come confermano i commenti rilaasciati al termine dell’incontro di oggi. Dal prossimo appuntamento, già fissato per il 22 marzo, si entrerà nel vivo del modello contrattuale, con particolare riferimento al secondo livello anche in relazione al decreto sulla detassazione, e della bilateralità.
Ma di modello contrattuale, di rappresentanza e, più in generale, di nuove relazioni industriali, si è discusso oggi anche in occasione di un convegno a Montecitorio al quale, per la Cisl, ha partecipato il segretario confederale Gigi Petteni.
”In questi anni in cui tutti ci hanno attaccato, governo compreso, come parti sociali in un clima di profonda crisi economica e sociale, abbiamo garantito una forte coesione”, commenta in una nota proprio Petteni. “E non è stato affatto facile”, sottolinea. “Ecco perché sui temi della contrattazione e della rappresentanza continuiamo a dire ben venga il ragionamento del dialogo. Quel che è certo è che non intendiamo fare alcun derby, ma procedere ciascuno assumendosi le proprie responsabilità, senza scontri ma cooperando”. In particolare, “per quanto riguarda la contrattazione, - aggiunge Petteni - di sicuro è una dinamica positiva, fa bene a lavoratori ed imprese. Su questo tema così come su quello della rappresentanza la legislazione andrebbe pure bene ma deve essere di servizio all'autonomia delle parti sociali”, ribadisce. “Per trovare una sintesi seria in questa società così complessa, infatti, - conclude - occorre fare leva sul dialogo serio e costruttivo. Nessuno deve essere escluso”.
Domani, intanto, la Cisl riunirà il proprio Comitato esecutivo. Sul tavolo, oltre al confronto con le controparti sul nuovo modello contrattuale, la mobilitazione dei pensionati con tanto di manifestazione unitaria. E sul tema è intervenuto il segretario confederale Maurizio Petriccioli commentando le dichiarazioni del presidente dell'Inps sull’esigenza di un intervento immediato da parte del Governo sulla flessibilità pensionistica. “Sulla previdenza c’è l’esigenza di passare dalle parole ai fatti per ripristinare la flessibilità nell’accesso al pensionamento e risolvere l’insieme delle questioni ancora aperte - afferma Petriccioli. Il sindacato continua la sua mobilitazione per far conoscere all’insieme dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini le proprie proposte e per ottenere obiettivi di miglioramento di norme che condannano le attuali generazioni ad andare in pensione sempre di più verso i 70 anni, senza tenere conto della pesantezza dei diversi lavori, i giovani che entrano sempre più tardi nel mercato del lavoro ad avere pensioni inadeguate e gli attuali pensionati a subire una continua svalutazione del proprio potere di acquisto. Per questi motivi riteniamo necessario - conclude il segretario confederale - il proseguimento della vertenza previdenziale, con una mobilitazione che sarà decisa a breve, per ottenere dal Governo l’avvio di un confronto necessario ad evitare gli errori del passato e non più rinviabile vista la situazione del mercato del lavoro e l’innalzamento dei requisiti pensionistici legati all’aumento dell’aspettativa di vita”.