I sindacati dei bancari hanno approvato la piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale. Il timbro l’hanno messo i segretari generali di categoria di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin (Lando Maria Sileoni, Riccardo Colombani, Giuliano Calcagni, Massimo Masi ed Emilio Contrasto), adesso la palla passa ai lavoratori, che dal 2 aprile fino alla metà di maggio discuteranno il documento nelle assemblee.
Dal punto di vista retributivo, la richiesta delle sigle è di un aumento medio di 200 euro al mese (+ 6,5%). A balzare agli occhi, però, sono soprattutto la modifica della disciplina dettata dal Jobs Act per l’articolo 18, con la reintroduzione della reintegra in caso di licenziamento illegittimo, ed il diritto alla disconnessione.
Non a caso i sindacati parlano ”un contratto a forte contenuti sociali perché le banche devono mantenere e migliorare il ruolo di motore economico del Paese, per le famiglie, le imprese e i territori". L’obiettivo è rafforzare ”l'unico riferimento normativo capace di governare, senza strappi, le ampie trasformazioni che stanno coinvolgendo il settore".
Con il varo della piattaforma la trattativa con l’Abi entra nel vivo. Gli incontri che si sono susseguiti fin qui, a parte qualche schermaglia dialettica, sono serviti più che altro ad impostare il confronto e a varare le due proroghe che hanno consentito di allungare la vigenza del precedente contratto, la cui scadenza naturale era fissata a dicembre dell’anno scorso.
( Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)