Tremila morti ogni anno: sono i numeri della strage dell’amianto che ha indotto Cgil, Cisl e Uil a mobilitarsi e attuare questa mattina un presidio davanti alla sede del ministero dello Sviluppo economico. I sindacati confederali, chiedono risposte urgenti dal Governo nell’ambito della legge di Bilancio, a partire dalla riapertura dei termini per la presentazione delle domande ai fini previdenziali. Era presente anche una rappresentanza di sindacalisti dell’Ilva di Taranto Le tre confederazioni sollecitano la riforma del fondo per le vittime dell'amianto; la rivalutazione dell'assegno a favore delle vittime da 5.600 a 12mila euro; il riconoscimento da parte dell'Inail di tutte le malattie professionali; le risorse per le bonifiche, in primo luogo per gli istituti scolastici; e il finanziamento delle strutture sanitarie, la cura, i centri specialistici e la ricerca clinica per le terapie efficaci contro le malattie causate dalla fibra killer. Secondo Cgil, Cisl e Uil è necessario accelerare la bonifica per interrompere questa strage e garantire la giustizia previdenziale ai lavoratori esposti all’amianto, che hanno un’aspettativa di vita più bassa rispetto alla generalità dei lavoratori. Una delegazione sindacale - guidata dai segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Landini, Colombini e Roseto - è stata ricevuta al ministero del Lavoro dal sottosegretario Durigon.