Alitalia deve restare di proprietà italiana al 51%. Questo il piano del Governo che vede la Fit Cisl favorevole. "Per noi conta che il controllo della compagnia aerea resti in Italia e che il gruppo non sia smembrato", interviene Antonio Piras, segretario generale Fit-Cisl. "Anche l’Unione europea, attraverso la Commissaria Vestager ha dato il suo benestare - prosegue Piras - comprendiamo il ragionamento del Governo, ma deve essere basato sul fatto che un’Alitalia forte è imprescindibile per lo sviluppo del trasporto aereo italiano ed è l’ingresso principale in Italia, in primis per i turisti ma non solo; rappresenta un volano per la nostra economia. È chiaro che le compagnie di bandiera fanno principalmente l’interesse del proprio paese per cui il rischio di un’Alitalia debole è che porti acqua a mulini altrui. Secondo punto è che Alitalia non deve essere smembrata. Le grandi compagnie aeree hanno all’interno tutte le attività principali: handling, manutenzione, assistenza alla clientela e commercializzazione, per garantire la massima qualità al prodotto. Cederle significherebbe quindi depauperare la compagnia. Sottolineo che i lavoratori durante il commissariamento - conclude Piras - hanno dimostrato una volta in più il proprio valore contribuendo a risanare l’azienda e a renderla di nuovo appetibile per il mercato".