L'idea dei sindacati è di incanalare una parte delle loro proposte negli emendamenti. L'obiettivo è una riforma complessiva del sistema previdenziale; intanto la richiesta è di attenuare ad esempio le penalizzazioni per le donne, aiutare i giovani che con il sistema puramente contributivo sarebbero penalizzati, ed estendere la platea dei lavori usuranti. Per ora, quindi, la mobilitazione nelle assemblee regionali sarà solo un modo per seguire da vicino l'evoluzione del ddl bilancio. Qualora l'iter non dovesse soddisfare, si aprirebbe la possibilità di una iniziativa nazionale.
Mobilitazione, dunque, e non sciopero generale: ma questo, del resto, era già nelle premesse della vigilia dell'incontro. Landini aveva spiegato che questo “non è il momento della protesta per la protesta per dire che esistiamo”, ma il punto è quello di “portare a casa i risultati e produrre cambiamenti della manovra” con il coinvolgimento dei lavoratori. Per Sbarra il ricorso allo sciopero generale è “prematuro” e vanno evitate “fughe in avanti che rischiano di alterare e di inquinare il clima unitario”. Del resto, un prima fuga in avanti già c'è stata: quella della Fiom che ha deciso un pacchetto di scioperi di 8 ore , spiazzando Fim e Uilm che hanno preso subito le distanze dalle tute blu della Cgil.
Giampiero Guadagni