Al via l’assemblea organizzativa della Cisl. E’ l’ultimo atto di un lungo percorso di assemblee territoriali, regionali e di categoria che hanno visto la partecipazione di più di 15 mila tra delegati della Cisl, Rsa-Rsu, quadri, pensionati, operatori politici e dei servizi del sindacato di Via Po. Non a caso l'hashtag della lunga maratona di assemble ed incontri con i delegati è stato #crescereperilfuturo, con al centro della discussione l'analisi del documento che regolerà la nuova organizzazione della Cisl e le proposte per un sindacato più trasparente, più snello ed ancora più radicato nei posti di lavoro e nei territori, all'altezza delle sfide del XXI secolo.
Al segretario generale Annamaria Furlan ed alla Cisl è giunto anche il saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha sottolineato che “i segnali di ripresa che si avvertono dopo la lunga crisi rappresentano per tutti noi un incoraggiamento e una sfida. L’Italia - ha affermato Mattarella - è una società vitale, con grandi valori e potenzialità. Tuttavia, non torneranno automaticamente le condizioni di una volta. I vecchi equilibri sono superati da dinamiche globali, ed è necessario un grande sforzo progettuale per rendere attuali i valori più preziosi”.
Quindi “per aprire una nuova stagione di sviluppo nel segno della sostenibilità e di una ancora maggiore coesione sociale - ha proseguito il Presidente - vuol dire affrontare con coraggio l’innovazione”. Perché ”l’innovazione non è il nemico del lavoro. Va governata, guidata, a servizio del lavoro e della sua dignità”.
Mattarella ha ricordato che “la Costituzione assegna al lavoro una centralità fondativa della Repubblica ed il lavoro rappresenta il centro motore di ogni effettiva crescita della persona umana e dell’intera società”.
Purtroppo ”Abbiamo accumulato in questi anni una disoccupazione, che riguardo i giovani, le donne, il mezzogiorno, ha raggiunto livelli insostenibili, particolarmente impoverendo il capitale sociale del paese”.
Eppure, ha osservato Mattarella, l’Italia può diventare “più forte, più competitiva, se riuscità nella ripresa, a creare occupazione, a ridurre le diseguaglianze interne, assicurando equità e garanzie per i più deboli”.
Ma per raggiungere questi obiettivi, ha insistito, è necessario “un impegno convergente delle istituzioni, delle forze economiche e dei corpi intermedi della società”.
Per questo “le vostre riflessioni su temi come la partecipazione responsabile dei lavoratori ed i meccanismi della rappresentanza - ha aggiunto - saranno utili nella dialettica in atto tra istanze contrattuali e intervento legislativo nelle relazioni industriali”. Infatti “tutte le soggettività sociali sono chiamate a esprimere una capacità di rinnovamento e anche il sindacato viene sfidato in merito. Il modello italiano - ha ricordato il Capo dello Stato - sa mettere a fattor comune capacità di impresa e promozione dei diritti sociali e va irrobustito”.
”Nella convinzione che dalla vostra assemblea verrà un contributo al mondo del lavoro e alla democrazia italiana - ha concluso Mattarella - rivolgo a tutti voi un caloroso saluto”.
All’evento parteciperanno anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, i segretari generali di Cgil e Uil, Camusso e Barbagallo, oltre ai leader dei maggiori sindacati europei, al segretario generale della Ces, Luca Visentini ed al sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta.
L'orrore in un mondo privo di governo, intervento di apertura di Annamaria Furlan