L’Aula della Camera ha approvato la riforma della Pubblica Amministrazione, che ora torna al Senato. Il testo passa con 253 sì, 93 no e 5 astenuti.
"La soddisfazione sarà massima quando queste norme e i relativi decreti legislativi si tradurranno in cambiamenti nella vita dei cittadini e degli imprenditori. Il lavoro è ancora tanto, ma quello di oggi è certamente un passo importante". Ha dichiarato il ministro Madia, in un primo commento dopo il sì della Camera alla riforma della P.A, che ora torna al Senato.
"Il provvedimento approvato alla Camera non si può definire una riforma completa della Pubblica Amministrazione, siamo di fronte all'ennesimo aggiustamento di singole norme prive di un reale disegno strategico". Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava, commentando l'ok della Camera al ddl Madia.
"La riforma Madia è una scatola vuota perché non porterà cambiamenti ed innovazione nella erogazione dei servizi ai cittadini, alla comunità, alle imprese - continua Bernava - ecco perchè come Cisl crediamo ci sia molto ancora da fare. Questa riforma è solo un atto unilaterale del governo. Mancano elementi di forte innovazione sulla riorganizzazione dei servizi, sulle risorse necessarie da impiegare per migliorare la Pubblica Amministrazione, sull'aumento dell'efficienza e dell' efficacia del settore pubblico. Ma soprattutto manca la cosa principale: allineare la legge con la contrattazione collettiva, dando molto più spazio alla contrattazione di secondo livello per permettere così ai lavoratori di partecipare e contribuire ai processi strategici per il rilancio ed il miglioramento della P.A. "Questi aspetti noi speriamo si possano recuperare e riprendere nel corso dei decreti attuativi e nella fase di apertura del confronto sul nuovo modello contrattuale".
AUDIO. La dichiarazione di Maurizio Bernava, segretario confederale Cisl