No secco all’ipotesi di un inedito rinnovo parziale del contratto dei lavoratori pubblici. L’'ipotesi a cui lavorerebbe il governo è quella di concentrare le risorse disponibili - 300 milioni - sui redditi più bassi. In pratica, secondo i calcoli riportati da fonti sindacali, su 3 milioni di dipendenti il rinnovo potrebbe interessare meno di un terzo, circa 800 mila, cioè quelli con un reddito fino a 26mila euro. Pochissimi soldi e per pochi, dunque. Un progetto inaccettabile per lavoratori che attendono il contratto da 7 anni. "Stiamo sollecitando affinché si discuta nel merito ma il ministro Madia sta perdendo tempo - afferma il segretario confederale Cisl Maurizio Bernava -. I lavoratori pubblici, anche nell'interesse del Paese, hanno diritto a partecipare ai processi di riorganizzazione e di avere un recupero dei salari". Per il sindacalista Cisl comunque il rischio è che ci sia un aumento della conflittualità. "Noi andremo al confronto con spirito aperto e consapevole ma il ministro non deve perdere tempo", ribadisce Bernava.