"L’Istat di fatto certifica quello che come Cisl affermiamo ormai da tempo, l’ingente danno economico che il blocco dei contratti ha causato ai lavoratori statali". Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava che, commentando i dati Istat sulle buste paga dei dipendenti pubblici, chiede al Governo di aprire il confronto sul rinnovo contrattuale. "Ai 390 euro persi a testa in 4 anni per dipendente pubblico di cui parla l’Istat - osserva - va aggiunta l’ulteriore riduzione di costi con 300 mila persone in meno negli ultimi 10 anni per pensione cui si sommano altre 900 mila previste in base alle attuali norme previdenziali, le difficoltà economiche e finanziarie che gli Enti stanno vivendo per effetto della crisi, le centinaia di enti territoriali in dissesto finanziario, la caduta in termini di qualità dei servizi mentre si mantengono in piedi circa 10 mila società partecipate e controllate, la grande parte delle quali serve solo agli interessi delle intermediazioni gestionali della politica. Uno scenario, questo, che dovrebbe indurre subito il Governo ad aprire - chiede Bernava - un confronto sul rinnovo contrattuale chiedendo a noi sindacati di definire modelli di relazioni sindacali innovativi. La Cisl, dal canto suo, è pronta ad un confronto serio ed ad una svolta significativa per la Pubblica Amministrazione individuando obiettivi che servono all’ interesse generale del Paese". "In base a quanto evidenziato dall’Istat - conclude - sarebbe il caso che il Governo abbandonasse la tentazione di scelte unilitaristiche ed aprisse subito un confronto con i sindacati dimostrando la nostra stessa consapevolezza ed il giusto rispetto ai propri dipendenti ed alla sentenza della Corte Costituzionale".