Sono stati 3.010.434 i lombardi che hanno votato al referendum per l’autonomia della Lombardia. Sul sito della Regione sono stati caricati i dati definitivi: 95,29% sì; 3,94% no e 0,77% schede bianche. Al voto sono andati il 38,25% degli elettori. La provincia in cui si è votato di più è stata Bergamo con il 47,37%, quella con l’affluenza più scarsa la città metropolitana di Milano con il 31,20%.
Decisamente più forte il dato dell’affluenza in Veneto, dove il sì ha prevalso con il 98,1%. I no sono stati l’1,9%, ovvero 43.938. Ad andare ai seggi sono stati 2.328.949 elettori, pari al 57,2%. I voti validi sono stati 2.317.923, le schede bianche 5.165 pari allo 0,2%, le schede nulle 5.865 pari allo 0,3% e quelle contestate 9.
In entrambe le regioni i cittadini sono stati chiamati a esprimersi sul cosiddetto "regionalismo differenziato", ossia la possibilità, per le Regioni a statuto ordinario di vedersi attribuite "ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia" (come recita l'Articolo 116 della Costituzione) in alcune materie indicate nel successivo Articolo 117.
Il Sì è per chiedere la possibilità che le Regioni chiedano di intraprendere il percorso istituzionale per ottenere maggiori competenze dal Governo; il No è contrario all'iniziativa.
Con la vittoria del Sì, le Regioni possono chiedere al governo centrale di avviare una trattativa per ottenere maggiori competenze nelle venti materie concorrenti (tra queste spiccano il coordinamento della finanza pubblica e tributario, lavoro, energia, infrastrutture e protezione civile) e in tre esclusive dello Stato: giustizia di pace, istruzione e tutela dell'ambiente e dei beni culturali. L'intesa tra lo Stato e la Regione interessata dovrà poi concretizzarsi in una proposta di legge che dovrà essere approvata a maggioranza assoluta da entrambe le Camere.
Un percorso che, anche senza passare per il referendum, è già stato avviato dalla Regione Emilia Romagna, dopo che la scorsa settimana il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ed il governatore della Regione, Stefano Bonaccini, hanno firmato una dichiarazione di intenti che formalizza l’avvio del percorso per la maggiore autonomia emiliano romagnola.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)