Dopo le polemiche scatenate dal servizio delle Iene sull’Unar, cui sono seguite le dimissioni del suo presidente, Francesco Spano, c’è chi è arrivato a chiedere l’abolizione dell’Ufficio anti discriminazioni razziali. Da qui la presa di posizione di Cgil, Cisl e Uil affidata ad una nota unitaria. "Come già da noi denunciato in passato - scrivono tra l’altro Kurosh Danesh e Selly Kane, dell’Ufficio immigrazione Cgil, Liliana Ocmin, responsabile dipartimento Politiche Migratorie della Cisl e Giuseppe Casucci, coordinatore Politiche Migratorie della Uil - fin dal suo insediamento l'Unar ha incontrato numerose difficoltà e condizionamenti esterni ed interni che ne hanno limitato l'operato, a partire dall'anomalia di essere insediato in seno alla Presidenza del Consiglio. A differenza di istituti analoghi in altri paesi Europei, infatti, l'Italia sottopone questo Ufficio all'autorità di Governo e lo rende quindi dipendente dall'Esecutivo, rendendone l'azione e lo scopo meno efficaci in quanto subordinati e privando l'Organismo di una sufficiente autonomia politica operativa". Nella nota si ricorda che la direttiva europea che chiedeva agli Stati di istituire questo tipo di organismo "raccomandava che l'istituzione di Unar avvenisse conferendo a questo Ufficio piena autonomia e indipendenza dai governi', in modo che la sua azione a favore delle vittime di discriminazione non fosse subordinata a posizioni di parte". Cgil, Cisl e Uil ribadiscono come "in più occasioni, anche nel recente passato, le azioni di Unar siano state messe in discussione e i valori che ne sono alla base siano stati duramente criticati: tanto che lo stesso spirito della legge, in applicazione delle direttive europee, rischia ora di essere vanificato". I tre sindacati ribadiscono che "la tematica di pertinenza di Unar è esclusivamente quella delle discriminazioni razziali, e non altri ambiti di azione già di competenza della Presidenza del Consiglio" e richiamiamo le istituzioni "all'urgenza di una piena applicazione della legge contro le discriminazioni razziali, il cui elemento qualificante è la costituzione di un organismo autonomo ed efficace in grado di combatterle concretamente. Dunque sì ad un Unar autonomo ed efficiente, no ad un ufficio succube degli equilibrismi politici".