Le persone che vivono in povertà assoluta in Italia superano i 5 milioni nel 2017. E' il valore più alto registrato dall'Istat dall' inizio delle serie storiche, nel 2005. Le famiglie in povertà assoluta sono stimate in 1 milione e 778 mila e vi vivono 5 milioni e 58 mila individui.
L'incidenza della povertà assoluta è del 6,9% per le famiglie (era 6,3% nel 2016) e dell'8,4% per gli individui (da 7,9%). Entrambi i valori sono i più alti della serie storica. L'Istat sottolinea che l'incremento della povertà "è un trend iniziato da prima della crisi, nel 2007".
E che, in particolare sui dati del 2017, "due decimi di punto della crescita rispetto al 2016 sia per le famiglie sia per gli individui si devono all'inflazione".
"Sono davvero preoccupant i dati Istat sulla povertà in Italia: 5 milioni di persone tra cui molti giovani vivono in povertà assoluta. Questi sono i veri problemi del paese di cui bisogna occuparsi con politiche di inclusione sociale, sviluppo, lavoro, più investimenti pubblici e privati, una formazione mirata", ha commentato su twitter la segretaria generale Cisl, Annamaria Furlan,.
Scendendo più nel dettaglio del report Istat, tra gli individui in povertà assoluta si stima che le donne siano 2 milioni 472 mila (incidenza dell' 8%), i minorenni 1 milione 208mila (12,1%, dal 2014 il dato non è più sceso sotto il 10%), i giovani di 18-34 anni 1 milione e 112mila (10,4%, valore più elevato dal 2005) e gli anziani 611mila (4,6%). "L'istruzione - osserva l'istituto - continua a essere tra i fattori che influiscono sulla condizione di povertà assoluta". Si aggrava rispetto al 2016 l'incidenza della povertà assoluta per le famiglie con persona di riferimento che ha conseguito al massimo la licenza elementare: dall'8,2% del 2016 si porta al 10,7%. Le famiglie con persona di riferimento almeno diplomata, invece, mostrano valori dell'incidenza molto più contenuti, pari al 3,6%.
(Articolo integrale domani su Conquiste tabloid)