L’incognita Covid può pesare molto, non solo per le modalità del voto, ma anche per la scelta del nuovo inquilino del Colle più alto, in combinato disposto ed eventuale con quello di Palazzo Chigi. In questo momento i candidati con più possibilità sono l’attuale premier Mario Draghi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi (che potrebbe entrare in partita dalla quarta votazione). E in campo c’è anche l’appello, firmato da intellettuali e artiste, perché dopo dodici uomini il prossimo Presidente sia una donna.
Insomma, tutto rimane avvolto nella nebbia come il Quirinale e tutta la Capitale la sera del 31 dicembre, al momento dell’ultimo discorso di fine anno di Sergio Mattarella.
Un discorso salutato dall’unanime apprezzamento delle forze politiche: sia pure da angoli visuali diversi e con diversissime prospettive, tutti hanno riconosciuto al capo dello Stato il suo ruolo di guida autorevole del Paese in sette anni difficili, costellati, nell’ultimo tratto, dal dramma della pandemia.
Un grazie al Presidente Mattarella anche da tutte le parti sociali per un messaggio di grande umanità, fiducia, speranza. Uno stimolo forte ad affrontare con unità e coesione sociale i problemi del Paese, a cominciare dalle morti sul lavoro, l’esclusione dei giovani, la precarietà, le diseguaglianze.
Giampiero Guadagni