Venerdì 22 novembre 2024, ore 16:58

Politica

Governo Gentiloni, via libera anche dal Senato

Il governo Gentiloni, che ieri ha ottenuto la fiducia alla Camera con 368 sì e 105 contrari, oggi ha ottenuto anche il sì del Senato: i votanti sono stati 268; 169 i sì, i no 99. Ala e Lega non hanno partecipato al voto mentre il M5S ha votato contro. Il governo di Matteo Renzi, il 25 febbraio del 2014, ottenne la prima fiducia del Senato con lo stesso numero di voti favorevoli. Paolo Gentiloni, presente da stamattina a Palazzo Madama, è intervenuto nella replica della discussione sulla fiducia. "Voi - ha detto Gentiloni - sapete che io ho condiviso pienamente la riforma costituzionale che è stata approvata ripetutamente in quest'aula, ma sapete altrettanto bene che i cittadini italiani hanno deciso, il popolo ha deciso con un referendum dal risultato netto. Quindi potrei dire che la fiducia che chiedo a nome del governo al Senato è una fiducia un po' particolare: chiedo la vostra fiducia ed esprimo la mia fiducia nei confronti del Senato e delle sue prerogative". "Non siamo innamorati della continuità - ha detto ancora il presidente - abbiamo anzi rivolto una proposta all'insieme delle forze parlamentari per individuare una convergenza più larga. C'è stata una indisponibilità: non un amore della continuità ma la presa d'atto di questa situazione ha spinto le forze che hanno sostenuto questa maggioranza a dar vita a questo governo, per responsabilità". Non è un governo di inizio legislatura ma innanzitutto deve completare la eccezionale opera di riforma, innovazione, modernizzazione di questi ultimi anni.

Un governo "di responsabilità" che durerà "fin quando avrà la fiducia del Parlamento", dunque, come lo ha definito lo stesso Gentiloni presentando il suo esecutivo alle Camere. Con un discorso lungo appena 18 minuti, in cui ha rivendicato come un punto di forza quello che altri considerano "un limite": la continuità con il governo Renzi e il "grande lavoro fatto". Su due temi proverà a fare di più: il sostegno alla classe media disagiata e il Sud.

Un discorso apprezzato dalla segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, che ricorda però le questioni più stringenti su cui dovrà misurarsi il nuovo esecutivo: la crescita economica, l'occupazione, il Mezzogiorno, il contrasto alla povertà ed alle diseguaglianze sociali. "Per questo - sottolinea - è fondamentale per la Cisl continuare sulla strada del dialogo e del confronto tra il Governo ed il sindacato". E assicura che "la Cisl non farà mancare il proprio contributo di interlocuzione e di proposte costruttive per affrontare le gravi emergenze sociali ed economiche  del paese, a cominciare dal livello ancora elevato della disoccupazione, l'aumento dell'area della povertà e delle diseguaglianze, i problemi del sistema industriale e produttivo, temi sui quali siamo certi il Governo confermerà il necessario clima di dialogo positivo con il sindacato, rispettando anche gli impegni assunti dal precedente esecutivo sulla previdenza e sul rinnovo dei contratti pubblici".

La nuova squadra di governo è composta da diciotto i ministri, con molte conferme ma anche qualche novità. Senza portafoglio: Finocchiaro Rapporti Parlamento, Madia Semplificazione e Pa, Enrico Costa Affari Regionali. Claudio Devincenti alla Coesione Territoriale e Mezzogiorno, Luca Lotti Sport. Con portafgolio Alfano agli Esteri, all'Interno Minniti, alla Giustizia Orlando, alla Difesa Pinotti, all'Economia Padoan, allo Sviluppo Economico Calenda. Alle Politiche agricole Martina, all'Ambiente Galletti. Ai Trasporti Del Rio. Al Lavoro Poletti. All'Istruzione Fedeli. Ai Beni Culturali Franceschni. Alla Salute Lorenzin. Sottosergetario di stato alla presidenza del consiglio Boschi.

 

(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)

 

( 14 dicembre 2016 )

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