Vince il modello Toti. In una tornata elettorale che registra un'alta disaffezione dell'elettorato (affluenza al 46%, tredici punti in meno rispetto al primo turno) a fare rumore è, innanzitutto, è l'imporsi di quell'alleanza Fi-Lega-Fdi che, fino a qualche giorno fa, vedeva proprio in Matteo Salvini e Silvio Berlusconi tra i più scettici. E per il Pd e tutto il centrosinistra, è un sonoro schiaffo: cadono roccaforti "rosse" come Genova e Pistoia, dove il centrodestra non aveva mai vinto e cadono sei Comuni su sei - Piacenza inclusa - in Emilia-Romagna. "Poteva andar meglio", scrive in tarda notte Renzi su facebook confermando tuttavia come a suo parere le elezioni amministrative siano "un'altra cosa rispetto alle politiche". Eppure, in chiave di leadership di coalizione, il voto rischia di indebolire il segretario Dem.
E il M5S? Dopo il "disastro" del primo turno, si consola strappando Carrara al centrosinistra (con Francesco De Pasquale) dopo 70 anni di governo "rosso". A Parma, però, a sorridere è il simbolo del dissenso interno al M5S, Federico Pizzarotti.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)