Venerdì 22 novembre 2024, ore 17:57

Election day 

E ora le riforme economiche 

Le forze politiche si interrogano sulle conseguenze del voto di domenica e lunedì, con le netta vittoria dei Sì al referendum per il taglio dei parlamentari; e il pareggio tra centrodestra e centrosinistra alle Regionali. Il governo Conte appare comunque più solido e l’orizzonte della legislatura più certo.
Serviranno di sicuro altre riforme, a partire da una nuova legge elettorale.
Ma l’immediato futuro ha altre priorità. Osserva la leader Cisl Furlan: ”Si devono affrontare subito i gravi problemi sociali, occupazionali ed infrastrutturali coinvolgendo il sindacato nelle scelte necessarie e urgenti che bisognerà fare con equità e giustizia sociale”. Furlan registra ”da una parte il segnale positivo dell' alta affluenza al voto nel referendum; dall’altra il forte protagonismo dei presidenti eletti nelle Regioni. Sono il dato più evidente di questa consultazione elettorale che testimonia la grande voglia di partecipazione responsabile dei cittadini nelle scelte democratiche in una delle fasi più difficili e complicate della storia del nostro Paese”.Insomma ”le istituzioni e tutte le forze politiche devono rispondere con i fatti concreti alle istanze espresse dai cittadini sia sul piano delle necessarie riforme istituzionali, sia sul piano delle riforme economiche per favorire la crescita e l'occupazione, soprattutto dei giovani, attraverso un patto sociale che veda la partecipazione di tutte le forze responsabili del Paese”. La vera emergenza è oggi la crisi economica e le scelte del Governo per superarla. Ecco perché, conclude Furlan, ”ci aspettiamo nelle prossime giornate l’apertura di un confronto vero a Palazzo Chigi con il Presidente del Consiglio sulle priorità e sui progetti su cui destinare le ingenti risorse del Recovery Fund, utilizzando senza indugi, per rafforzare la sanità pubblica, anche le risorse europee del Mes”. Intanto il primo effetto certo dell’Election day è la discesa dello spread sotto la soglia dei 140 punti, ai minimi da agosto.
E mercoledì i sindacati vedranno la ministra del Lavoro Catalfo. Dal segretario generale aggiunto della Cisl Sbarra una sollecitazione: ”Il governo lasci perdere la nuova legge sullo smart working ed esca dalla logica della normativa di emergenza riportando il tema alla contrattazione collettiva. E' un'intrusione e conviene che pensi alle sue cose come la formulazione di progetti credibili per le risorse europee del Recovery Fund o la predisposizione della Nadef. Bisogna superare il regime attuale di smart working - ha aggiunto - che non è tale perché in molti casi è solo una delocalizzazione del lavoro e occorre tutelare i lavoratori su molti temi come la riservatezza dei dati, gli orari di lavoro e il diritto alla disconnessione”.
E sabato 26 i sindacati della scola saranno in piazza con l’obiettivo di ”fare di istruzione e formazione temi centrali nelle scelte di investimento, a partire dalla destinazione delle risorse del Recovery fund”.
Domani intanto i sindacati vedranno la ministra del Lavoro Catalfo. Dal segretario generale aggiunto della Cisl Sbarra una sollecitazione: ”Il governo lasci perdere la nuova legge sullo smart working ed esca dalla logica della normativa di emergenza riportando il tema alla contrattazione collettiva. E' un'intrusione e conviene che pensi alle sue cose come la formulazione di progetti credibili per le risorse europee del Recovery Fund o la predisposizione della Nadef. Bisogna superare il regime attuale di smart working - ha aggiunto - che non è tale perché in molti casi è solo una delocalizzazione del lavoro e occorre tutelare i lavoratori su molti temi come la riservatezza dei dati, gli orari di lavoro e il diritto alla disconnessione”.
E sabato 26 i sindacati della scola saranno in piazza con l’obiettivo di ”fare di istruzione e formazione temi centrali nelle scelte di investimento, a partire dalla destinazione delle risorse del Recovery fund”.

( 22 settembre 2020 )

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