Una serie di osservazioni critiche, piuttosto autorevoli e argomentate, piove sul Disegno di legge Boschi approvato mercoledì scorso al Senato.
Il presidente emerito della Corte Costituzionale Ugo De Siervo, in una lettera ai componenti dell’Associazione italiana dei costituzionalisti, evidenzia tutti i problemi che potrebbe provocare l’adozione del testo approvato dal Parlamento.
La tesi fondamentale, secondo De Siervo, anche in vista del referendum confermativo, è che il testo di revisione costituzionale, ”pur evitando discorsi catastrofisti di tipo politico-ideologico”, può e ”deve essere contestato per alcuni rilevanti difetti che contiene”.
In via di principio, premette l’ex presidente della Corte Costituzionale, non si può certo negare ”l’opportunità di alcuni aggiornamenti delle disposizioni organizzative della nostra Costituzione democratica”: ”Nessuno può negare, ad esempio, l’opportunità di riformare il nostro attuale bicameralismo, di razionalizzare il rapporto fra Stato e Regioni, di ridurre alcune inutili complessità organizzative e di contenere la consistenza della classe politica, di migliorare le procedure legislative ed il sistema delle fonti. Ma ciò - scrive - non può voler dire accettare ogni innovazione, anche quelle che appaiano seriamente inefficaci o addirittura pericolose”, destinate a ”non risolvere o perfino a produrre conflitti gravi fra le istituzioni ed i vari protagonisti politici”.
(Articolo completo di Francesco Gagliardi domani su Conquiste Tabloid)