Sulla strada irta di ostacoli che porta al secondo giro di consultazioni al Quirinale, tra veti incrociati e diffidenze generalizzate, si inserisce il ”terzo uomo”.
La partita a scacchi tra Di Maio e Salvini si arricchisce, un pò in anticipo, di un nuovo elemento lanciato in pista da leghista Giancarlo Giorgetti che, di fronte all’aut aut di Di Maio a Salvini sulla presenza di FI nel governo, propone la soluzione di un premier ”terzo”, nè della Lega nè del M5S, per dar vita ad un governo sostenuto da tutti i ”quasi” vincitori delle elezioni del 4 marzo che non riescono a formare una maggioranza parlamentare. Idea che però appare ancora indigesta per i Cinquestelle che hanno già chiarito con Di Maio che un ”governo-ammucchiata non è un nostro film”.
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