Il dossier pensioni arriva sul tavolo di Palazzo Chigi. Oggi è previsto infatti un primo incontro tra il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e i segretari generali di Cgil Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo per sciogliere il nodo dell’aumento automatico dell’età di pensionamento legato all’aspettativa di vita. “Chiederemo al Governo di fermarsi, di sospendere lo scatto - ha detto la segretaria generale della Cisl - c’è tutto il tempo di fare una analisi reale della questione e fare un buon lavoro”.
Tre, sulla carta, le vie attraverso cui si potrebbe intervenire: far slittare di sei mesi (come chiede il Pd) la scadenza di fine anno del decreto 'direttoriale' Lavoro-Economia che dà attuazione all'adeguamento automatico dell'età pensionabile a 67 anni dal 2019; emanare il decreto nei tempi previsti dalla legge (quindi entro il prossimo 31 dicembre) e agire l'anno prossimo, con un intervento legislativo successivo per fermare e rivedere il meccanismo, proseguendo nel frattempo il confronto con i sindacati; escludere dall'innalzamento dell'età a 67 anni i lavori gravosi, tutte o una parte delle undici categorie già indicate per l'Ape social (che vanno dalle maestre agli infermieri che fanno i turni di notte ai camionisti e macchinisti). Un intervento in questo senso, diretto cioè ad una categoria specifica di lavoratori, è stato già fatto nel 2016 per gli usuranti: la scorsa legge di bilancio ha infatti congelato per loro gli adeguamenti alla speranza di vita fino alla fine del 2026. Lo strumento attraverso il quale agire presto per rinviare lo scatto tout court sarebbe il decreto fiscale. Sulla questione, un emendamento al dl, ora al Senato, è stato presentato intanto da Mpd, con il quale si chiede lo slittamento a giugno del 2018 della decisione sull'aumento dell'età per la pensione. Resta aperta l'eventualità (al momento anch'essa sulla carta) che possa essere lo stesso governo a presentare un emendamento.
Anche i sindacati dei pensionati, però, non si rassegnano a veder sfumare la rivalutazione delle pensioni in essere e non vedere la pensione di garanzia per i giovani. “Nella trattativa che stiamo portando avanti col Governo il nostro punto fermo rimane sempre la piattaforma unitaria - ha detto il segretario generale della Fnp Gigi Bonfanti in occasione degli esecutivi unitari-. Ora è necessario ripartire dalla rivalutazione delle pensioni”. “Il nostro impegno – ha aggiunto Bonfanti – ora deve riprendere da quei punti che fanno parte della fase 2 della trattativa che abbiamo intrapreso e in parte definito con l’accordo dell’anno scorso, per concludersi giovedì, così come da noi auspicato, con il vertice col presidente del Consiglio Gentiloni”.
Approfondimento domani su Conquiste tabloid