I pensionati diminuiscono di numero, hanno redditi inferiori a quelli del passato, ma restano pur sempre una ”ciambella di salvataggio” contro la povertà per moltissime famiglie italiane.
È questo il quadro tracciato nel Report dell’Istat sulle condizioni di vita dei pensionati.
Nel 2016 i pensionati sono infatti circa 16,1 milioni (-115mila rispetto al 2015, -715mila rispetto al 2008) e percepiscono in media 17.580 euro lordi (257 euro in più rispetto all’anno precedente quando la media era di 17.323 euro). I nuovi pensionati (quelli che hanno iniziato a percepire una pensione tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2016) sono meno numerosi dei pensionati cessati, quelli cioè che nello stesso periodo hanno smesso di percepire trattamenti pensionistici (575mila contro 689mila), ma i loro redditi sono mediamente inferiori a quelli dei cessati (15.024 euro contro 16.673 euro) e a quelli dei pensionati sopravviventi (17.675 euro), percettori cioè di trattamenti sia nel 2015 sia nel 2016 che, nel corso del pensionamento, possono aver cumulato ulteriori pensioni (spesso di reversibilità) rispetto a quella con cui sono entrati nello stato di pensionamento. Per gli importi medi delle pensioni, le differenze di genere rimangono marcate ma tendono a ridursi (per le pensioni di vecchiaia, dal +72,6% a favore degli uomini nel 2005 al +62,1% del 2016). Mentre si ampliano le differenze territoriali: l'importo medio delle pensioni del Nord-est supera del 18,2% quello delle pensioni del Mezzogiorno (era il 17,3% nel 2015), quasi il doppio rispetto al divario dell'8,8% del 1983 (primo anno per cui i dati sono disponibili).
Nonostante ciò i pensionati continuano ad essere una sorta di ammortizzatore familiare contro il disagio. Su 12 milioni di famiglie con pensionati, l’Istat stima infatti che per il 63,3% di queste gli assegni pensionistici costituiscano oltre il 75% del reddito familiare disponibile, mentre per 3,2 milioni di famiglie con almeno un pensionato l’unica fonte monetaria di reddito è proprio la pensione. In molti casi, continua l’Istat, il reddito pensionistico sembra proteggere da situazioni di forte disagio economico. Nel 2015 l’incidenza delle famiglie a rischio di povertà tra quelle con pensionati (16,5%) è sensibilmente inferiore a quello delle altre famiglie (24,2%). Il rischio è relativamente più elevato tra i pensionati che vivono soli (21,8%) o con i figli come monogenitore (18,6%) e ancor più elevato nelle famiglie in cui il reddito del pensionato sostenta altri componenti adulti senza redditi da lavoro (34,9%).
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