Con tre milioni di iscritti e oltre 50 miliardi di patrimonio, i fondi pensione negoziali sono pronti a guidare lo sviluppo della previdenza complementare, ampliandone la funzione nel sistema di welfare e nel settore del risparmio privato orientando gli investimenti verso l'economia reale e le infrastrutture. I risultati positivi e i progetti di Assofondipensione, l'associazione nata nel 2003 per opera delle principali organizzazioni di rappresentanza delle imprese e dei lavoratori (Confindustria, Confcommercio, Confservizi, Confcooperative, Legacoop, Agci, e Cgil, Cisl, Uil e Ugl), sono stati illustrati a Roma dal presidente Giovanni Maggi nella sua relazione all'Assemblea annuale dei fondi pensione negoziali, che ha riunito nell'Auditorium Inail rappresentanti delle imprese, del sindacato, della politica e dei fondi di previdenza, tra cui il segretario generale aggiunto Cisl Luigi Sbarra, il presidente Covip Mario Padula e il presidente Inail Massimo De Felice. Il presidente di Assofondipensione ha ribadito al Governo la richiesta di un ”confronto urgente per costruire un provvedimento organico e complessivo” in tema di previdenza complementare.
Nella manovra 2019, infatti, nonostante le richieste delle parti sociali e della stessa Autorità di Vigilanza, non sono previsti interventi strutturali a favore della previdenza complementare.