Sono mesi che il ministro del Lavoro Giuliano Poletti continua a ripetere che bisogna ”mettere mano” alla riforma Fornero rendendo flessibile l’accesso al pensionamento. E sono tutti d’accordo sul fatto che prima si fa e meglio è. A cominciare dai sindacati che non perdono occasione per sollecitare il ministro ad avviare il confronto con le parti sociali per evitare repliche della vicenda esodati.
Solo che il ministro non si decide a convocare Cgil Cisl e Uil.
Eppure gli argomenti di cui discutere, oltre alla flessibilità dell’accesso al pensionamento, non mancano. A cominciare, come sottolinea il segretario confederale Cisl Maurizio Petriccioli, da quello della ”adeguatezza delle prestazioni pensionistiche” in modo da garantire nello stesso tempo la sostenibilità sociale e quella finanziaria del sistema pensionistico.
Perciò, sottolinea Petriccioli, ”è necessario che il Governo avvii quanto prima il confronto con le parti sociali per individuare le ipotesi di intervento e le soluzioni più adeguate”. Sulla stessa linea sono anche Cgil e Uil: ”Ci piacerebbe - afferma il segretario generale della Cgil Susanna Camusso - che il ministro Poletti oltre ad annunciare alla stampa ogni due per tre che prima o poi ci convocherà, lo facesse davvero”; ”adesso - fa eco il segretario confederale Uil Domenico Proietti - bisogna passare ai fatti”.
Il ministro Poletti dovrebbe quindi tener conto che, anche nella comunicazione, la credibilità si dà quando alle dichiarazioni seguono azioni coerenti.
di Francesco Gagliardi