La presenza di una numerosa comunità italiana, attratta da un paese che nel secolo scorso avviò lo sfruttamento di immense risorse petrolifere convertendosi in una delle mete più ambite dei processi migratori dall’Europa, è fra le ragioni che sono a monte del grande interesse della Cisl nei confronti del Venezuela...
Mentre la sinistra europea tranne sparute eccezioni non si fa più incantare da anni da queste suggestioni latinoamericane, nel subcontinente americano invece le sinistre sono ancora estremamente indulgenti nei confronti di ogni leader che alza la bandiera contro l’ “imperialismo capitalista”, pertanto Maduro gode di insperabili tutele politiche in tutta America Latina. Non fa eccezione il Sindacato, che nella sua articolazione continentale non ha esitato a schierare tutto il movimento dei lavoratori contro il “golpe” che ha esautorato Lula e Dilma in Brasile, ma non riesce ad esprimersi con la stessa chiarezza sul Venezuela. È per questo che, per rompere il silenzio e nella fedeltà ai propri principi, la Cisl e la Cfdt francese hanno alzato la voce nelle scorse settimane, chiedendo al movimento sindacale internazionale quanto meno di sostenere i Sindacati venezuelani affiliati, le cui analisi e le cui posizioni di netta critica al regime “chavista” sono rimaste a lungo inascoltate.
Nel prossimo consiglio generale dell’Ituc a Bruxelles finalmente Carlos Navarro, Presidente di Asi e José Elias Torres, Segretario Generale della Ctv, prenderanno la parola e si aprirà un dibattito, speriamo fecondo, nella comunità sindacale internazionale.
(Domani su Conquiste Tabloid l'articolo integrale di Giuseppe Iuliano, Responsabile Politiche Internazionali Cisl)