Una coalizione di sindacati europei e americani ha pubblicato un nuovo rapporto sulle pratiche di elusione fiscale di McDonalds. Il rapporto mostra come McDonalds, dopo l’apertura dell’indagine da parte della Commissione europea, si sia ristrutturata facendo perno su più sedi collocate nei paesi che figurano nella lista grigia dell'Ue (vale a dire una serie di paradisi fiscali in qualche modo collegati al Regno Unito: Isole Cayman , Bermuda, Hong Kong). Con McDonalds che sceglie di trasferire la sua base dal Lussemburgo al Regno Unito, il rapporto lancia un chiaro avvertimento a Bruxelles: dopo la Brexit, il Regno Unito potrebbe diventare il più grande paradiso fiscale ai confini della Ue.
Il rapporto di EPSU, EFFAT e SEIU è il seguito del rapporto Unhappy Meal, pubblicato a febbraio 2015, che mostra come l'utilizzo di paradisi fiscali da parte di McDonald abbia prodotto oltre 1 miliardo di euro in tasse non riscosse in Europa tra il 2009 e il 2013. McDonald's aveva beneficiato di un accordo di esclusiva in Lussemburgo per spostare gli utili lì e pagare quasi zero tasse. Ciò ha portato all'apertura di un'indagine formale di aiuto di Stato da parte della Commissione nel dicembre 2015.
A quel punto, McDonald's ha deciso di trasferire la sua sede fiscale dal Lussemburgo al Delaware negli Stati Uniti usando una miriade di società intermedie a Singapore, Hong Kong e nel Regno Unito, facendo uso di società nelle isole Cayman, Bermuda e Guernsey.
La nuova struttura societaria è così poco trasparente che la nuova base imponibile è attualmente sconosciuta. Non consente il controllo pubblico dei conti delle società, incluse le imposte dovute e pagate.
(Articolo completo di Ester Crea domani su Conquiste Tabloid)