Venerdì 22 novembre 2024, ore 19:10

Regno Unito 

Un milione di imprese britanniche a rischio chiusura 

Un milione di imprese britanniche a rischio nei prossimi 3 mesi. Una bomba sociale la cui deflagrazione in termini occupazionali sarebbe pari a 2,5-2,8 milioni di senza lavoro entro l’estate. L’allarme arriva nientemeno che dalla autorevolissima London School of Economics (LSE). A cui si aggiungono le stime dell’Office for National Statistics, che prevede tempi durissimi per le microimprese con meno di 10 dipendenti. In particolare, sarebbero 620mila le Pmi britanniche “sull’orlo del precipizio”. Il virgolettato è di Gordon Brown, già primo ministro di sua maestà in giorni non proprio ordinari: quelli della crisi finanziaria globale del 2008. Brown, già responsabile per 10 anni del dicastero economico negli anni di Tony Blair, avverte Downing Street e in particolare proprio il suo successore allo scacchiere, quel Rishi Sunak, che il 3 marzo dovrà presentare le misure fiscali e di spesa, per salvare l’economia britannica. E a cui, naturalmente, arrivano pressioni da più parti. Il Labour, da par suo, si affida a uno dei suoi mammasantissima del passato, per cavalcare la crisi e mettere i conservatori, con i sondaggi che danno attualmente un testa a testa tra i due principali partiti, davanti alle loro responsabilità.
“E’ tempo di dare nuove speranze a chi altrimenti rischierà di chiudere le proprie attività per sempre”, dice Brown commentando la ricerca della LSE. Le nuove misure economiche e piani d’investimenti, per l’ex primo ministro laburista, devono giocare d’anticipo sulle conseguenze della crisi, per poter salvare quelle imprese più innovative e lungimiranti. Sussidi e prestiti vanno garantiti anche nei prossimi mesi, “perché senza azioni politiche” - avverte - la primavera porterà la bancarotta per moltissime aziende”.
C’è poi un altro problema, rileva l’ex cancelliere dello scacchiere. Oltre ai 2,5 milioni di posti a rischio, c’è un altro dato che edulcora l’intera portata della crisi del lavoro in Gran Bretagna: i disoccupati che rientrerebbero nelle statistiche ufficiali. Secondo Brown, infatti, potrebbero esserci fino a 300mila persone senza lavoro non rilevate, e che che dunque renderebbe l’attuale pacchetto economico di aiuti insufficiente, e mette a rischio anche la reale portata delle prossime misure a favore di famiglie e imprese. Ufficialmente, il tasso di disoccupazione si attesta al 4,9 per cento, pari a 1,7 milioni di persone, ma molti analisti, compresi quelli vicini all’associazione Alliance for Full Employment, fondata dallo stesso Brown, sulla base dei registri fiscali, il conteggio dei beneficiari dei sussidi e le indagini sulle imprese, suggeriscono che i disoccupati siano oltre i 2 milioni, e probabilmente aumenteranno almeno a 3,5 milioni entro la fine del 2021. Una sottovalutazione, che “può avere conseguenze devastanti nel mondo reale”, e che necessita “da parte del governo un controllo capillare dei dati, prima che venga presentato il budget a marzo”.

Pierpaolo Arzilla
 

( 3 febbraio 2021 )

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