Il clima a Bruxelles sembra aver cambiato direzione. O almeno si avvertono i primi segnali. Infatti, la Commissione intende riaprire in autunno la consultazione pubblica sulla riforma del Patto di stabilità "per avere una riduzione del debito che sia realistica per gli Stati", ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, entrando all'Eurogruppo informale in Slovenia. Certo, "servono regole comuni di bilancio ma alcune sono obsolete. Per esempio il livello di debito pubblico attualmente ha scarti di 100 punti tra i Paesi. Dobbiamo trovare un metodo diverso e un ritorno all'equilibrio budgetario diverso", è stata la risposta del ministro francese dell'economia, Bruno Le Maire, sempre prima dell’Eurogruppo informale in Slovenia.
Ma è innegabile che ci sia un certo grado di "giustificato ottimismo" sulle prospettive economiche, anche se "permangono rischi non solo epidemiologici ma anche legati ad esempio all'inflazione che consideriamo comunque temporanea. In questo contesto è necessario che il mix di politiche resti di sostegno", è stata la tesi del commissario all'economia Paolo Gentiloni al termine dell'Eurogruppo. "Le vaccinazioni ci hanno consentito di riaprire le nostre economie, con un secondo trimestre che ha superato le aspettative e i dati che puntano ad una simile forza nell'estate", ha aggiunto Gentiloni spiegando che c'è un rischio al rialzo sulle prospettive di crescita del 2021.Le regole ci servono, non sta alla Commissione proporre di cambiare le regole che sono sul Trattato, ma deve riflettere su come gestire la realtà e "la realtà è che dopo la pandemia, e con la transizione verde davanti a noi, abbiamo un bisogno di riflettere su come avere una crescita persistente. Non dobbiamo cambiare la soglia dei Trattati ma capire come raggiungere un consenso che abbia regole fiscali a sostegno della crescita".
La verità è che la Bce scala una marcia sugli acquisti di bond tramite il programma pandemico 'Pepp'. Ma sul futuro del quantitative easing, che proseguirà attraverso il programma 'App', deciderà a dicembre e la presidente Christine Lagarde ha messo in chiaro che "quello che stiamo facendo non è un tapering (una riduzione pianificata acquisti complessivi di debito, ndr), stiamo ricalibrando il Pepp che è un programma d'emergenza".
"Le condizioni di finanziamenti favorevoli possono essere mantenute con un ritmo moderatamente più basso degli acquisti netti di asset tramite il programma per l'emergenza pandemica Pepp", ha fatto sapere la banca centrale dopo il Consiglio direttivo. Borse e spread hanno a malapena reagito. Per gli economisti, significa che gli acquisti del programma lanciato a marzo 2020, dopo due trimestri con l'acceleratore, al ritmo di circa 80 miliardi al mese, scenderanno a 60-70 miliardi. La ripresa economica - ha spiegato la presidente Christine Lagarde - è "sempre più avanzata e le nostre aspettative sono per il superamento dei livelli di attività pre-pandemia per la fine di quest'anno". Il Pil nel secondo trimestre ha superato le attese (+2,2% per l'Eurozona) e la Bce ha alzato a +5% (da +4,6% precedente) la stima di crescita 2021. Ma con una ripresa tutta legata alle vaccinazioni e alle riaperture resta l'incertezza per la "diffusione globale della variante Delta, che potrebbe rallentare" il ritmo della ripresa: non è escluso, con un peggioramento drastico dei contagi, che il Pepp possa tornare ad aumentare. Uno scenario valido anche nell’altra parte dell’Oceano. Infatti, l'economia americana rallenta a causa della variante Delta. Lo ha affermato la Fed nel Beige Book, il rapporto sullo stato dell'economia che farà da base alle prossime decisioni di politica monetaria. La banca centrale parla comunque di una decelerazione leggera e osserva come le imprese nella maggior parte dei distretti resta ottimista. Infine è arrivata una luce di speranza: ultime misure restrittive anti-Covid rimossein Danimarca, compreso l'obbligo del Green Pass in versione locale per entrare nelle discoteche e negli stadi, dopo che le autorità sanitarie hanno giudicato la pandemia "sotto controllo" e il coronavirus "non più una minaccia critica". Ad aprile la Danimarca era stato il primo Paese in Europa a imporre il certificato sanitario digitale per l'ingresso in bar, ristoranti, musei, impianti sportivi, teatri, eccetera.
Rodolfo Ricci