Per il rilancio della competitività europea c'è la necessità di più investimenti. "Come sapete, alcuni sono a favore, altri contrari. Rispettiamo gli argomenti di entrambe le parti. Quello che è fondamentale è agire per realizzare l'Unione dei mercati dei capitali e aumentare la capacità della Bei", ha rilanciato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel prima a margine della seconda giornata dei lavori del vertice Ue. In verità, gli investimenti nei settori strategici chiave e nelle infrastrutture richiedono una combinazione di finanziamenti pubblici e privati. Il bilancio dell'Ue e la Banca europa degli investimenti continuano a svolgere un ruolo importante.
È quanto si legge nell'ultima bozza del vertice Ue, nel passaggio relativo alla competitività, tema centrale del summit nella giornata di ieri. "L'approfondimento dell'Unione dei mercati dei capitali è fondamentale per sbloccare i capitali privati. Fornirà alle imprese europee l'accesso a finanziamenti più diversificati a costi inferiori, contribuirà a canalizzare i risparmi nazionali e a mobilitare la notevole quantità di investimenti privati necessari per affrontare le sfide, in particolare le transizioni verdi e digitali e le esigenze dell'industria europea della difesa. Ma il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha respinto l'idea di nuovo debito comune europeo.
"La linea austriaca è molto chiara. Ma non solo in Austria, bensì in altri Stati cosiddetti frugali: condividere il debito significa sempre condividere insieme il peso degli interessi. Abbiamo dovuto farlo una volta a causa della pandemia. Stiamo ancora pagando alti interessi sul debito. Questo a sua volta limita la capacità di agire", ha detto al suo arrivo al vertice Ue. "Dobbiamo pensare diversamente. Dobbiamo rafforzare il mercato dei capitali nell'Unione europea: abbiamo bisogno di un accordo adesso", ha sottolineato.
Sul capitolo della competitività, punto centrale della seconda giornata del Consiglio europeo, le posizioni dei 27 Paesi membri sono piuttosto distanti. Il titolo del capitolo fa riferimento a un "New Deal" che rilanci la competitività dell'Europa ma, nel merito, permane la contrarietà dei frugali ad una maggiore integrazione del mercato dei capitali e alla possibilità del debito comune. Il tema è stato introdotto dal report sul mercato unico che Enrico Letta illustrerà ai leader. Tra i punti del report di Letta c'è un dato: i risparmi privati europei non sono necessariamente re-investiti in Ue e ciò a causa di un mercato finanziario frammentato.
Sulle conclusioni del vertice di tuttavia, sul punto della competitività il testo è rimasto aperto fino all'incontro dei leader. Sulla bozza delle conclusioni, viene spiegato, non c'è ancora accordo. Ci sono paesi che cercano di favorire la centralizzazione dei mercati finanziari e la creazione di prodotti di risparmio europei, tra cui Francia e Italia e, dall'altra parte ci sono i frugali e i Paesi membri che hanno importanti mercati finanziari (Lussemburgo, Olanda e Irlanda) che sono preoccupati dei costi aggiuntivi di una armonizzazione del settore.
Rodolfo Ricci