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Europa 

Ue, la corsa degli Stati membri al Recovery fund 

Il Recovery Plan italiano (191,5 miliardi coperti con il Recovery Fund e 30,04 col Fondo complementare alimentato con lo scostamento di bilancio) è stato approvato in Consiglio dei ministri, dopo l'ok di Camera e Senato del 28 aprile. Serviranno due mesi al massimo per la valutazione della Commissione, e quattro settimane per l'ok del Consiglio Ecofin. Ma la presidenza portoghese vuole accelerare, e ha già indicato l'Ecofin del 18 giugno come la data per dare il via libera almeno ai piani arrivati per primi. In questo caso potrebbe essere rispettata la data di luglio per la prima tranche al nostro Paese. Ma la Commissione europea frena sui tempi. In realtà Bruxelles già da giorni ha cercato di frenare le aspettative degli Stati membri. Finora le sono arrivati meno di dieci piani nazionali, e il numero di pagine da analizzare si avvicina già a 100 mila. Una mole di lavoro a cui la task force dei 100 tecnici europei del desk Recovery promette di lavorare giorno e notte, ma senza garantire la tempistica.
L’obiettivo degli Stati membri però è quello di tornare a crescere. "La reazione molto veloce e forte delle istituzioni Ue e di conseguenza dei singoli Paesi, ha attutito le conseguenze di un 2020 drammatico per l'economia reale", ha confermato dice il commissario Ue Paolo Gentiloni, che intervistato da ’Il Messaggero’ rimarca come da un lato ci siano ferite sociali molto gravi da rimarginare. "Penso al lavoro di giovani e donne o a settori tuttora in crisi nel commercio, nel turismo, nella ristorazione, nella cultura", dall'altro "l'ondata è stata contenuta e io credo che il vento di ripresa potrebbe anche esser più forte del previsto".
L'Italia? Potrebbe avere un buon livello e godere in particolare di una ripresa forte, aggiunge, però a tutto ciò deve corrispondere un'economia più verde e una crescita che non sia solo una fiammata dopo la caduta. Gentiloni ha spiegato spiega come le previsioni di primavera per la prima volta includeranno proprio l'impatto dei piani di Recovery. "Direi che a contare non sarà tanto la velocità quanto il rispetto degli obiettivi e dei tempi previsti nel piano".
Se una delle riforme non fosse realizzata nei tempi previsti c'è il rischio che il flusso di risorse si blocchi: "Una volta approvato il piano, tra due-tre mesi in media, ci sarà un primo finanziamento del 13% e poi via via ulteriori finanziamenti che arriveranno un paio di volte l'anno: per un Paese come l'Italia parliamo di tranche di una ventina di miliardi circa", ma le tranche sono legate al raggiungimento di obiettivi previsti nei tempi previsti e non sarà una decisione discrezionale. In chiusura, Gentiloni sottolinea come la pandemia abbia rimesso in discussione tante velleità nazionaliste. Come dire: il 2020 sarà ricordato come l'anno in cui in molti casi l'Unione europea è passata dall'essere considerata un problema ad essere vista come parte della soluzione del problema.

Rodolfo Ricci

( 3 maggio 2021 )

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