Alla fine è successo. Infatti da ieri mattina il gruppo russo Gazprom ha sospeso le forniture di gas alla Polonia e alla Bulgaria, due Paesi che dipendono fortemente dal combustibile di Mosca. Lo ha comunicato Gazprom Export a Varsavia e Sofia che si rifiutano di pagare il gas russo in rubli, come stabilito da Putin il 31 marzo. "Bulgaria e Polonia sono Paesi di transito. In caso di prelievo non autorizzato del gas russo dai volumi destinati al transito in Paesi terzi, le forniture transitate saranno ridotte del volume prelevato", ha avvertito Gazprom. La Bulgaria è diventata così il terzo Paese a cui la Russia sospende le forniture di oro blu da ieri.
Le stesse misure sono state adottate per quanto riguarda Polonia e Lituania. "Gazprom ha sospeso completamente le forniture di gas a Bulgargaz (Bulgaria) e PGNiG (Polonia) a causa dell'assenza di pagamenti in rubli", ha affermato Gazprom in una nota. Le autorità di Sofia lo hanno preannunciato questa notte. Sempre ieri, invece, il direttore esecutivo dell'operatore bulgaro della rete del gas Bulgartransgaz, Vladimir Malinov, ha smentito che la fornitura di carburante blu in Bulgaria si sia interrotta. Il ministero dell'Economia bulgaro aveva annunciato che Bulgargaz ha ricevuto la notifica che Gazprom Export avrebbe sospeso le forniture di metano. Secondo Sofia l'interruzione delle forniture di gas sarebbero una violazione del suo attuale contratto con Gazprom. "Si sta verificando se esiste una reale sospensione delle forniture di gas russo alla Bulgaria. Forniremo maggiori informazioni dopo la riunione del Consiglio dei ministri. In caso di riduzione delle quantità, vi informeremo", ha affermato il ministro dell'Energia bulgaro Alexander Nikolov. L'attuale contratto a lungo termine tra Gazprom Export e Bulgargaz è stato firmato il 15 novembre 2012.
"L'annuncio di Gazprom è un altro tentativo della Russia di ricattarci con il gas. Siamo preparati per questo scenario. Stiamo tracciando la nostra risposta coordinata dell'Ue. Gli europei possono aver fiducia nel fatto che siamo uniti e solidali con gli Stati membri colpiti", ha subito risposto in un tweet la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen dopo l'annunciato stop delle forniture russe a Polonia e Bulgaria. "È in corso una riunione del gruppo di coordinamento sul gas" annuncia anche in un comunicato.
"L'annuncio di Gazprom che sta unilateralmente interrompendo le forniture di gas ai clienti in Europa mostra ancora una volta l'inaffidabilità della Russia come fornitore di gas - ha affermato von der Leyen nella dichiarazione diffusa sul tema - Siamo in stretto contatto con tutti gli Stati Membri. Abbiamo lavorato per garantire consegne alternative e i migliori livelli di stoccaggio possibili in tutta l'Ue. Gli Stati membri hanno predisposto piani di emergenza proprio per questo scenario e abbiamo lavorato con loro in coordinamento e solidarietà". "Stiamo tracciando la nostra risposta coordinata dell'Ue", ha ribadito von der Leyen. ."Continueremo inoltre a lavorare con partner internazionali per garantire flussi alternativi . E continuerò a lavorare con i leader europei e mondiali per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico in Europa. Gli europei possono confidare nel fatto che siamo uniti e in piena solidarietà con gli Stati membri colpiti da questa nuova sfida. Gli europei possono contare sul nostro pieno sostegno".
Rodolfo Ricci